The Mule

Evoluzione della Specie...Match Point.


Un anno fa circa è scaduto il contratto che ha legato Woody Allen alla casa di produzione di Steven Spielberg; non ci è dato di sapere, ma è probabile che il secondo abbia tentato di trattenere il primo, tanto che (non solo a causa degli ultimi film non proprio di successo) produrre negli Stati Uniti, per Woody,  è diventato apparentemente impossibile. La "costrizione" a lavorare in Inghilterra aggiunge la ciliegina ad una torta che succulenta lo è già per suo conto. La torta si chiama "terza età" di Woody Allen e la ciliegina è quello straordinario modo in cui gli americani di una certa cultura leggono l'ambiente britannico (la cultura "madre"). Neanche Mike Newell sarebbe stato capace di una londra così asettica e silenziosa (40 minuti senza colonna sonora...) ed elitaria, senza traffico ma ricca di teatri, mostre ed eventi mondani, ritratta rigorosamente con il sonoro in presa diretta. Ma torniamo alla torta. La prima età di Woody ha corrisposto con la critica satirica della società contemporanea negli anni 70, la rivoluzione sessuale, la guerra del Vietnam, l'impero americano; è stata accompagnata da una colonna sonora rock contemporanea. La seconda si è occupata dello stile di vita delle varie classi sociali e dei loro tic, degli scheletri negli armadi, delle nevrosi; la chiamerei era "manhattan" ed è stata sottolineata da una meravigliosa colonna sonora Jazz. Ed eccoci alla terza: in sottofondo musica operistica italiana, Woody ci introduce all'età dell'esame dei punti cardine dell'esistenza. Il soggetto è elevato, dimostrazione ne sia la assenza (per la prima volta) di un personaggio di religione ebraica, a questo punto diventato inessenziale al racconto: di personale non c'è più quasi nulla. Quel che conta è il tema: il Caso, dominatore della maggior parte degli eventi umani. La pallina da tennis che, decidendo se cadere da una parte o dall'altra del nastro, trasforma il tennista in campione o in secondo classificato. Non aggiungerò altro per non togliere il piacere del finale a chi desideri vederlo. Molti altri sono i temi che viaggiano secondari nella narrazione, uno mi inquieta su tutti: l'affresco delle personalità maschili, una debacle, su tutta la linea! Il bellissimo protagonista (occhio ragazze, ho detto bellissimo, speriamo poi impari anche a recitare...) impersona una generazione, tanto tristemente vera, quanto grande è la piega pessimistica che inaugura questa nuova era del grande, ultimo satiro, Woody Allen.