The Mule

Genere di film o film di genere?


Per due volte, al liceo, ho dovuto fare forza sul mio ottimo inglese per rendermi incomprensibile alla mia professoressa durante un'interrogazione, una di queste riguardava "pride and prejudice" di Jane Austen, che, lo confesso, non sono mai riuscito a finire di leggere nonostante i ripetuti tentativi. A parte la storia e gli argomenti correlati alla trasposizione di un libro così importante, dove non amo cimentarmi poichè ogni commento, per quanto elevato, finisce nel banale e scontato, desidero notare, nuovamente, come cinematografie per nulla più evolute della nostra non esitino ad uscire dal seminato per lanciarsi sul "Genere", così come riesce facile fare in televisione con le fiction di successo. La formula? regista e sceneggiatore televisivi, romanzo d'autore (ce n'è qualcuno in italia?) e soldi americani. Il risultato vale comunque il biglietto. Lo stesso fascino che tiene incollati milioni di spettatori difronte ad elisa di rivombrosa, inchioderà davanti ad ambientazioni atmosfere e costumi chicchessia abbia un briciolo di romanticismo. E così la cinematografia inglese, dotata di un pugno sparuto di attori prezzemolini, tali e quali ai nostri, si permette di mettere in scena movies di grande successo senza dover attingere alle casse ministeriali per produrre il solito genere di commedia ad impegno social-culturale più o meno politicizzata. Quando guardi il tabellone delle nostre produzioni ti rendi conto, sempre più di non poter scegliere in base ai generi, ma di essere costretto ad aderire ad un unico genere definitivo, al di vuori del quale sembra impossibile produrre qualsiasi opera. Scendendo nel dettaglio del film in questione, la realzzazione viene dopo una lunga serie di trasposizioni di successo, soprattutto televisive, da cui attinge a piene mani. Intensa e bravissima la Knightley, ma non dimenticando che un secolo e mezzo fa una donna non poteva permettersi lussi moderni quali ad esempio l'anoressia: sarebbe morta di tisi molto presto; e quindi diciamo che nel personaggio di Elizabeth, stà un pò "larga". Purtroppo per il personaggio maschile di Mark Darcy, esso si è già incarnato nell'immenso Colin Firth, sia nello sceneggiato della BBC che lo lanciò, ma soprattutto in Bridget Jones, dobbiamo constatare che nel film fa una figuretta da bamboccione. Straordinari i paesaggi inglesi ripresi in autunno precoce.