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Si parla di padronanza della materia e di eleganza della messa in scena, che sono i fondamenti del cinema. Si aggiunga che ogni inquadratura è un pezzo di storia e nulla è lasciato al caso, sovrano dell'alternanza del ritmo nervoso e serrato ai piani lunghi e distesi. La sceneggiatura è assolutamente originale con l'uso del "flash-forward" e, come se non fosse abbastanza, è ricco di attualità: le nevrosi post 11 settembre e le relazioni interrazziali. Gli attori sono ottimi ed ispirati. Non mancano le citazioni, da percepire soprattutto nell'atmosfera ed in certe "fotografie" ed inquadrature dei noir di Sidney Lumet (io l'adoro e lo vedrei d'appertutto). E' così perfetto da sembrare scontato. Ecco ciò che accade quando un film incontra un regista.