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Un blog creato da Mule1968 il 17/10/2005

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Men come from Mars, women from Venus.

Post n°60 pubblicato il 24 Novembre 2005 da Mule1968
 

Non è farina del mio sacco, ma mi ha divertito; mi è capitato sotto mano proprio al termine del quarto d'ora massimo-lecito trascorso in lettura di quest'universo a foggia di stabilimento di dolciumi che è il Blog.

Sembra tutto bellissimo, sembra quasi l'inizio di una favola, il sole che tramonta, i colori forti all'orizzonte, il vento che ti soffia sulla pelle e quella piacevole brezza mista alla salsedine che ti sale su per il naso. Lei è lì di fianco a te che sta guardando lo stesso spettacolo della natura. Il primo abbraccio, la "ricerca" della mano, la stretta forte, il contatto emotivo, il primo bacio sulla fronte, sugli occhi e poi giù sempre scendendo a cercare la sua bocca, il cuore ti va a mille, gli ormoni pure. E così via a sentirsi n'altra volta bene, con qualcuno da voler bene, da dargli affetto, un'altra volta quella emozione forte del primo periodo, il cercarsi sempre, stare più insieme possibile, pranzi, cene, uscite fuori porta, quel contatto che mancava.

Il cercarsi sotto le lenzuola fresche appena cambiate del letto, il contatto e lo "struscio" dei piedi, delle gambe, la lingua che va su e giù per le spalle, il sudore del seno e quella "testolina" appoggiata sul tuo petto a cercare sicurezza, calore e affetto. Il vento che entra nelle fessure della finestra che da sul giardino, i gatti che rumoreggiano fuori la porta e il rumore lieve degli alberi, fino all'entrata delle prime luci dell'alba nella stanza, "simboleggia" lo stacco tra un giorno che finisce ed uno nuovo che inizia, gli occhi assonnati, gonfi per il poco dormire, le labbra umide, le pupille cerulee, e quelle mani sempre li come se fossero da sempre incollate.

Sembra tutto bellissimo, e per certi versi in realtà lo è.

Ma poi, poi succede qualcosa, quella cosa strana che aleggia nell'aria che un po’ te lo aspetti che ti sbatte subito la realtà in faccia, come se da qualche parte del tuo cervello avessi dimenticato quel suono, quelle parole... si è proprio lì che inizia la fine di un rapporto, fin li sembrava tutto stupendo, ma poi ti rendi conto che forse alla fine di tutto niente è diverso da ciò che è passato, come se la vita fosse una ruota, che gira e tu per quanto possa fare alla fine la routine in un modo o nell'altro ti mangia.

E lìsi che ti "girano", quello che non vorresti mai sentire, quel modo di esternare "la follia delle donne" (Elio e le storie tese), tu stai li con gli occhi al cielo a pensare grazie Dio, grazie ancora per avermi fatto provare queste emozioni, grazie di avermi dato la possibilità di vivere n'altra emozione forte come questa, grazie perché dietro tanta sofferenza vi è sempre tanta gioia, ed è proprio mentre stai pensando queste cose e ti senti bene, è lì che lei "sgrana" dolcemente i suoi occhi si passa una mano sul viso, sbadiglia, alza la testa quasi a verificare dove si trovi, si guarda intorno e mentre focalizza

tutte le cose stupende che sono successe durante questa fantastica notte, ti guarda mentre tu sei assorto ancora nei tuoi stupendi pensieri, lei ti fissa inconscia, ti guarda e ti riguarda mentre tu stai ancora a fissare il cielo della tua stanza, la sua espressione del viso cambia d'improvviso e dalla sua bocca escono quelle parole bastarde, quelle che avresti fatto a meno di sentire..... mentre ti guarda, lei si avvicina dolcemente al tuo orecchio, un bacio dolce sulla guancia, uno di quelli che durano solo dieci secondi ma che

bastano a farti "sfarfallare" il tuo cuore, ed ancora lì, mentre ti bacia sulla guancia, risale pian piano con il suo visino che "sfiora" la basetta, un "morsetto" ed un bacio al lobo dell'orecchio, quel lento e piccolo scostarsi, ritorna ancora con la sua lingua nel tuo orecchio, un bacio, ancora un'altro apre la bocca e finisce la magia....

"amò, a cosa stai pensando?".

 
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