MILANO (Reuters) - Con sei ordinanze di custodia cautelare per associazione con finalità di terrorismo internazionale nei confronti di 5 algerini ed un tunisino -- due già in carcere in Italia, un terzo arrestato in Svizzera, altre tre da tempo tornati nei Paesi arabi --, la Guardia di Finanza ritiene di aver smantellato una cellula italiana del Gruppo Islamico Armato-Gruppo Salafita per la Predicazione ed il Combattimento, che agendo a Milano avrebbe trasferito quasi due milioni di euro a gruppi impegnati in attività terroristiche in Europa ed Algeria.Ai sei viene contestato il reato previsto dall'artico 270 bis del codice penale: associazione con finalità di terrorismo internazionale."Soffia o vento della distruzione né pietà né negoziazione", era lo slogan della cellula smantellata, hanno detto gli inquirenti che hanno mostrato parte del materiale sequestrato durante le perquisizioni, che comprendeva filmati di propaganda inneggianti al gruppo di Al Qaeda. Nel corso delle indagini, hanno detto ancora le Fiamme Gialle, sono state intercettate telefonate con riferimenti in codice al progetto, fallito, di un attentato a Madrid ad un tribunale, che avrebbe avuto nel mirino il giudice Baltasar Garzon, impegnato in indagini antiterrorismo.
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MILANO (Reuters) - Con sei ordinanze di custodia cautelare per associazione con finalità di terrorismo internazionale nei confronti di 5 algerini ed un tunisino -- due già in carcere in Italia, un terzo arrestato in Svizzera, altre tre da tempo tornati nei Paesi arabi --, la Guardia di Finanza ritiene di aver smantellato una cellula italiana del Gruppo Islamico Armato-Gruppo Salafita per la Predicazione ed il Combattimento, che agendo a Milano avrebbe trasferito quasi due milioni di euro a gruppi impegnati in attività terroristiche in Europa ed Algeria.Ai sei viene contestato il reato previsto dall'artico 270 bis del codice penale: associazione con finalità di terrorismo internazionale."Soffia o vento della distruzione né pietà né negoziazione", era lo slogan della cellula smantellata, hanno detto gli inquirenti che hanno mostrato parte del materiale sequestrato durante le perquisizioni, che comprendeva filmati di propaganda inneggianti al gruppo di Al Qaeda. Nel corso delle indagini, hanno detto ancora le Fiamme Gialle, sono state intercettate telefonate con riferimenti in codice al progetto, fallito, di un attentato a Madrid ad un tribunale, che avrebbe avuto nel mirino il giudice Baltasar Garzon, impegnato in indagini antiterrorismo.