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Nigeria


ROMA (Reuters) - Due tecnici italiani che lavorano in Nigeria per una società del gruppo Impregilo, Lucio Moro e Luciano Passarin, sono stati rapiti questa mattina nell'area di Port Harcourt, nel Delta del Niger, portando così a quattro il numero di italiani in mano ai ribelli nello stato africano . Lo ha riferito la Farnesina.L'ambasciata italiana in Nigeria si è attivata sul caso, mentre il Ministero degli Esteri ha invitato le imprese italiane a trasferire il loro personale in zone più sicure. Il rapimento è stato confermato anche dalla stessa Impregilo, gruppo italiano di costruzioni che opera in Nigeria.I due tecnici sono dipendenti della Rivigo Jv ltd, società di diritto nigeriano partecipata al 70% da Pgh, azienda del gruppo Impregilo. Rivigo è impegnata nella realizzazione di 40 chilometri di infrastrutture, strade e cinque ponti, nel Delta del Niger.Nel progetto, avviato nel 2005 e la cui conclusione è prevista nel 2009, sono impegnati sette tecnici italiani, due turchi, un marocchino e 560 dipendenti locali.Alle 10 di oggi tre tecnici italiani e due turchi stavano eseguendo un sopralluogo a uno dei cinque ponti del progetto, quando sono stati assaliti da 10-15 nigeriani sopraggiunti via fiume. Dopo un conflitto a fuoco, Passarin e Moro sono stati rapiti, mentre l'altro italiano e i due turchi sono riusciti a fuggire. Per loro è stato disposto un piano di rimpatrio.In un altro episodio di violenza, sempre oggi, un ingegnere libanese è stato ucciso alla periferia di Port Harcourt, dopo che alcuni uomini armati avevano aperto il fuoco contro la vettura su cui viaggiava.Nella zona del Delta del Niger, lo scorso dicembre erano già stati rapiti tre italiani insieme a un libanese, dipendenti dell'Eni.Di questi, Francesco Arena e Cosma Russo sono ancora prigionieri di un gruppo chiamato Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger, mentre altri due, Roberto Dieghi e il libanese Imad Saliba, sono stati liberati.Ieri l'Eni in una nota ha precisato di non aver mai pagato alcun riscatto per la liberazione dei suoi dipendenti rapiti in Nigeria.