LA CITTA'DELL'UGUALE

PER UN GOVERNO DEL BLOCCO POPOLARE


VIVA LA FONDAZIONE DEL COMITATO DEL (n)PCI "Che Guevara"!pubblicata da Carc Napoli Centro il giorno venerdì 29 giugno 2012 alle ore 19.03 ·Viva la Fondazione del Comitato del (n)PCI "Che Guevara" Ai comunisti, agli operai, agli elementi avanzati delle masse popolari, alle masse popolari tutte, annunciamo la nascita del Comitato di Partito "Che Guevara".Siamo un gruppo di lavoratori che ha scelto, con determinazione, di aderire al (nuovo) Partito Comunista Italiano e cerchiamo ogni giorno di fare nostra la sua concezione del mondo.Oggi, con la crisi del capitalismo, una crisi che attanaglia sempre di più le masse popolari, in debiti tramite strozzini legalizzati (tipo Equitalia), con l'impossibilità di trovare soluzioni lavorative adeguate, di avere un futuro come esseri umani, di vivere una vita dignitosa perché tutto un domani può essere messo in discussione, noi abbiamo intrapreso questa ardua e coraggiosa scelta che ci porterà a crescere come individui, che arricchirà il partito.A Napoli e provincia, come in tutta Italia, cresce sempre più la lotta delle masse popolari.Esempi sono: la lotta per la sanità pubblica, la lotta per un piano alternativo dei rifiuti  portata avanti ormai da tutti i comitati ambientalisti (Giugliano, Pianura, Terzigno, Quarto) costituitisi dopo le varie “emergenze rifiuti”,  la lotta per la bonifica della zona di Bagnoli, la lotta per il lavoro dei disoccupati organizzati.Dove ci sono lotte, c’è fermento culturale, voglia di cambiamento. La fondazione del comitato “Che Guevara” va in questa direzione, è il corso naturale delle lotte che vanno nella giusta direzione: l’organizzazione della classe operaia e la sua presa di coscienza.Crediamo che la nostra scelta sarà da esempio per altri compagni che tentennano ad entrare nelle fila del partito, che non osano. A loro diciamo che non è momento di aspettare!Oggi più che mai il mondo ha bisogno di comunisti guidati da una giusta concezione, la concezione materialistica dialettica. La classe dominante, con la sua società basata sul profitto, sull'individuo come affermazione di se stesso in contrapposizione con gli altri individui, crea una lotta accanita tra masse popolari. Permette soltanto a chi già ha possibilità economiche di avere un ruolo sociale o di "fare politica" inteso in termini di partecipazione alle elezioni borghesi. Permette alla borghesia imperialista di continuare a vivere nel lusso, come ha sempre fatto.Tutto questo è possibile grazie al suo regime di controrivoluzione preventiva.La controinformazione giornaliera dei media, i sindacati che fanno solo accordi con i padroni e non difendono i lavoratori, i partiti borghesi e il pluripartitismo, le istituzioni feudali come la chiesa, la continua nascita di gruppi fascisti; queste strutture e tante altre servono alla borghesia per lasciare le masse popolari in uno stato di subordinazione alla classe dominante, per non fargli alzare la testa ed avere la coscienza della loro forza.Le masse popolari in Italia come negli altri paesi rappresentano la maggioranza, rispetto alla classe dominante. In ogni angolo del mondo dove governa la borghesia, esiste sfruttamento, corruzione, egoismo e devastazione del pianeta.L'esperienza di 160 anni di movimento comunista, ci ha dato molto, ed è da li che dobbiamo ripartire. Un grande passo è stato fatto dal (n)PCI con la stesura del Manifesto Programma, uno studio da espandere ad ampio raggio.L'obiettivo principale, oggi è quello di costituire il governo di emergenza popolare, che soppianti il governo della borghesia guidato da Monti, con l'appoggio di tutti i partiti borghesi e di Napolitano. Un governo che attui le 6 misure e che apra la strada per il socialismo:1. assegnare a ogni azienda compiti produttivi secondo un piano nazionale: nessuna azienda deve essere chiusa!2. eliminare tutti quelle attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo e per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti: basta con gli avvelenatori, gli speculatori e gli squali!3. assegnare a ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli in cambio le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società: nessun lavoratore deve essere licenziato o emarginato!4. distribuire i prodotti alle aziende, alle famiglie, agli individui e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, conosciuti e democraticamente decisi: a ogni adulto un lavoro utile, a ogni individuo una vita dignitosa, a ogni azienda quanto serve per funzionare!5. stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi,6. iniziare a riorganizzare le altre relazioni e attività sociali in conformità alla nuova base produttiva. Proprio per questo bisogna orientare le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari, tramite la linea di massa per le 3 condizioni più la quarta e tentare di instaurare in ogni comune, regione, provincia, Amministrazioni di Emergenza.1. propagandare l’obiettivo del governo di Blocco Popolare e spiegare in cosa consiste, fino a che la sua costituzione diventi la sintesi consapevole delle aspirazioni delle organizzazioni operaie e popolari e lo strumento per realizzarle;2. moltiplicare e rafforzare (politicamente e organizzativamente) a ogni livello le organizzazioni operaie e popolari;3. promuovere in ogni modo e ad ogni livello il coordinamento delle organizzazioni operaie e popolari: per questa via esse costituiranno il nuovo governo, che sembrerà ad esse, alle masse popolari e perfino a una parte della borghesia l’unica via percorribile, l’unica via di salvezza.4. Promuovere, partecipare e sostenere azioni di ingovernabilità dal basso che confluiranno a portare i vertici della Repubblica Pontificia a ingoiare la costituzione del governo popolare d’emergenza.Mobilitare le OO e OP affinché prendano parte alla vita politica per influenzare le scelte delle amministrazioni locali affinché spingano anch’esse per un governo di emergenza popolare, un Governo di Blocco Popolare. Compagni, operai, lavoratori oggi non bisogna tentennare, entrare nelle fila del (nuovo) Partito Comunista significa dare il proprio contributo alla costruzione della nuova società. Una società non più basata sullo sfruttamento, sul profitto, sulla proprietà privata: il SOCIALISMO. Partecipiamo alla manifestazione del 30 giugno a Napoli per la cacciata del governo Monti e per fare passi avanti verso il Governo di Blocco Popolare!Viva il nuovo che avanza!Viva il (nuovo) PCI!!