LA CITTA'DELL'UGUALE

DA WIKIPEDIA


Esercito Zapatista di Liberazione NazionaleDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.Vai a: navigazione, cercaQuesta voce o sezione sull'argomento politica è ritenuta non neutrale.Motivo: Più che una voce da enciclopedia, sembra un comunicato di presentazione dell'EZLN stesso (o di qualche suo simpatizzante), tutto teso a mostrarne la "bontà" (che magari c'è anche, per carità: ma dovrebbero dirlo fonti terze)Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.Questa voce o sezione sull'argomento politica non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti.Commento: indicati soli siti dell'EZLN o simpatizzantiPuoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.Esercito Zapatista di Liberazione NazionaleBandiera dell'EzlnDescrizione generaleAttiva1994-AttivaNazione MessicoAlleanza Cuba Venezuela Simpatizzanti e sostenitoriTipoIrregolareIdeologiaAnarco-comunismoTeologia della liberazioneEgualitarismoDimensione10.000 unitàMottoPara Todos Todo, nada para nosotrosComandantiComandanti degni di notaSubcomandante MarcosComandante TachoComandante Ramona[senza fonte]Voci di unità militari presenti su WikipediaL'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ejército Zapatista de Liberación Nacional, spesso abbreviato in EZLN) è un movimento armato clandestino, di stampo marxista e indigenista, attivo in Chiapas, lo Stato più meridionale del Messico ed uno dei più poveri del paese. Il più famoso portavoce dell'EZLN è il subcomandante Marcos.L'EZLN è un movimento formato sostanzialmente da indios discendenti dei Maya e ha l'obiettivo di affermare i diritti delle popolazioni native messicane. Tuttavia, dai comunicati, traspare anche una volontà di partecipare al movimento mondiale anti-capitalista e no-global per i diritti delle popolazioni native che abitano le terre colonizzate dai conquistadores.Uno dei loro motti è "Democracia, justicia y libertad". Gli zapatisti si oppongono quindi al neoliberismo e al sistema economico cui il Messico ha aderito dal 1982 fino ad oggi. La loro lotta però non inizia con la recente formazione dell'Esercito Zapatista, ma dura da 500 anni, identificandosi cioè con la più generale lotta dei popoli indigeni contro i conquistadores europei. L'EZLN deve il suo nome al rivoluzionario messicano Emiliano Zapata.L'EZLN rompe con la tradizione dei gruppi rivoluzionari: eccezion fatta per la prima insurrezione delle prime due settimane del 1994 e per la presa di alcune comunità poco tempo dopo, non si è a conoscenza di uso di azioni violente da parte dell'EZLN. D'altra parte, l'EZLN rifiuta l'uso dei normali canali politici offerti dal Messico, compresa la formazione di un partito politico o l'alleanza con un partito già esistente, partendo dal presupposto che queste modalità siano sempre state inutili agli indios se non dannose.L'EZLN ha realizzato alcune proteste molto visibili, come la marcia che nel 2000 dal Chiapas è arrivata a Città del Messico, con conferenze stampa e incontri con la società civile (e alcuni partiti) ad ogni tappa. Fu un grande atto dimostrativo pacifico e gli incidenti furono quasi esclusivamente verbali. Questo approccio pacifico è una delle ragioni della longevità e della grande popolarità presso la popolazione civile.Indice [nascondi1 Ideologia2 Storia 2.1 Periodo 1983-19992.2 2000-20022.3 20032.4 20042.5 20052.6 20063 Comunicazione4 Canzoni sull' Ezln5 Note6 Voci correlate7 Altri progetti8 Collegamenti esterni 8.1 VideoIdeologia [modifica]Rivolta ZapatistaParte del Conflitto del Chiapas Data1 gennaio 1994 - presenteLuogoChiapas, MessicoEsitoConflitto apertoSchieramenti EZLN Esercito messicanoComandantiSubcomandante Marcos EffettiviCirca 3000 rivoltosi e 10.000 civili come base di appoggioIn Chiapas sono stazionati 70.000 tra soldati federali e poliziottiPerditeCentinaia di morti durante la sommossa e centinaia a causa dell'esercito, della polizia e della repressione paramilitareSconosciuteVoci di rivolte presenti su WikipediaIndubbiamente l'EZLN è solidale non solo con gli altri popoli indios del Messico, che soffrono della mancanza dei più basilari diritti umani, ma anche con tutti i popoli oppressi del mondo. Tuttavia, come ha dichiarato Marcos durante un'intervista dopo la manifestazione allo Zocalo di Città del Messico, l'EZLN non si propone di fondare (o rifondare) una Internazionale che affronti tutti i numerosi problemi che il liberismo ha creato. Marcos dichiara che gli zapatisti sanno di non poter affrontare e tanto meno risolvere i problemi dell'intero Messico, pur essendo solidali con i movimenti messicani che lottano per i diritti degli indios - sempre che non siano, come a volte accade in Sudamerica, corrotti dal narcotraffico o utilizzino per il raggiungimento di questo scopo metodi che vessino la popolazione civile. Il limite che l'EZLN si è, in qualche modo, autoimposto (il rivendicare, cioè, i diritti per i popoli Maya del Chiapas), senza debordare verso un vago internazionalismo, sarebbe una lezione di vita per tutti rivoluzionari da bar europei, come li chiama Luis Sepúlveda, e di saggezza per la profonda conoscenza e comprensione che gli zapatisti dimostrano di avere dei loro limiti politici, prima ancora che militari.Il primo obiettivo politico dell'EZLN è quindi la liberazione del Chiapas dal governo messicano, che i militanti zapatisti identificano con il mal gobierno: il governo messicano avrebbe svenduto alle multinazionali le risorse naturali del paese, costringendo gli indios in condizioni di vita inaccettabili.Per quanto riguarda il movimento no global, come ha dichiarato Marcos, "forse gli zapatisti sono stati i precursori", hanno visto e riflettuto prima di ogni altro movimento sulle conseguenze che il liberismo ha sulle singole culture particolari.La situazione in Chiapas è complessa. Il Chiapas è uno stato estremamente ricco di risorse (in particolare petrolio e biodiversità) e la maggior parte dell'energia elettrica messicana viene generata proprio qui. Ciò nonostante, i popoli indigeni sono i più poveri di tutto il Messico. La liberazione a cui mirano gli zapatisti comprende anche il controllo sull'uso di tali risorse, il che non è ben visto né dal governo né dalle compagnie che le sfruttano, per esempio gli Stati Uniti.Può considerarsi una formazione rivoluzionaria di ispirazione marxista.Storia [modifica]Periodo 1983-1999 [modifica]Il Subcomandante MarcosL'EZLN si formò il 17 novembre 1983, ricorrenza tutt'oggi festeggiata. I suoi fondatori provenivano in parte da altri gruppi, tra cui alcuni combattenti e altri pacifici. Hanno fatto irruzione nel panorama nazionale e internazionale il 1 gennaio 1994, in concomitanza con l'entrata in vigore del NAFTA (North American Free Trade Agreement), noto in spagnolo come TLC (Tractado de Libre Comercio), un accordo tra Messico, USA e Canada per l'agevolazione delle attività commerciali tra questi paesi. Hanno più avanti dichiarato che era il loro modo di dire "Aquí estamos!" (siamo ancora qui) in mezzo a una globalizzazione che impone nuove regole che non tengono conto delle loro necessità più basilari. I combattenti indigeni, indossando passamontagna e fazzoletti per coprire il volto, hanno preso quel giorno cinque comuni del Chiapas (San Cristóbal de Las Casas, Altamirano, las Margaritas, Ocosingo, Oxchuc, Huixtan e Chanal; avrebbero voluto prendere anche Tuxtla Gutiérrez, ma non la conoscevano abbastanza). Dal comune di San Cristóbal, il subcomandante Marcos ha letto la prima dichiarazione della Selva Lacandona, nella quale dichiaravano guerra al governo del Messico e annunciavano libertà, giustizia e democrazia per tutti i messicani. È stato anche preso prigioniero di guerra l'ex-governatore del Chiapas, il generale Abasolón Castellanos Domínguez; quest'ultimo è stato in seguito giudicato e condannato da un simbolico tribunale indigeno, ma anche rilasciato senza maltrattamenti di alcun genere. Comunque, il giorno successivo sono fuggiti dai centri urbani chiapanechi, inseguiti dall'esercito che dava loro la caccia con ogni mezzo (compresi gli elicotteri). Vi furono manifestazioni enormi da parte della società civile, che chiedeva a entrambe le parti un cessate il fuoco, schierandosi però più dalla parte dell'EZLN. Dopo dodici giorni di combattimenti il presidente Carlos Salinas de Gortari, al suo ultimo anno di mandato, ha accettato la proposta dell'EZLN di un dialogo con la mediazione della diocesi di San Cristóbal.