LA CITTA'DELL'UGUALE

AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA E DEL CITTADINO


LA SOLUZIONE E' L'AUTODETERMINAZIONE POPOLARE:--------------------------------------------------------------------CI SONO GIA' TANTI ESEMPI DI AUTO-DETERMINAZIONE POPOLARE:-------------------------------------------------------------------------------------C'E' L'ESEMPIO DELLA VOGLIA DI DEMOCRAZIA DIRETTA ,MA MANIPOLATA DA MASSONE GRILLO,C'E' L'ESEMPIO DI AUTODETERMINAZIONE FINANZIARIA COL BARATTO DELLE MERCI,ABOLENDO IL DANARO (CHE TOGLIE DI MEZZO,PER ESEMPIO L'INTERMEDIAZIONE DELLEBANCHE,COL PRODOTTO DEL PROPRIO LAVORO),SOLUZIONE ADOTTATA SIA A NAPOLI CHE IN SARDEGNA,A MODENA C'E' QUESTO ESEMPIO DI SCAMBIO DI SERVIZI E DI PAGAMENTO DA UNA PARTE COL PROPRIO TEMPO DAL'ALTRA COL PAGAMENTO IN VIVERI:E' UN MODO MANIPOLATO,PERCHE' C'E' SEMPRE L'INTERMEDIAZIONE NACOSTA.MA BISOGNA PRENDERE COSCIENZA CHEAVANZA LA NECESSITA' OGGETTIVACHE IMPONE AI PAUPERIZZATIED AI PRECRIZZATIDI SOCIALIZZARE LE PROPRIE COSE,I PROPRI MESTIERI,LE PROPRIE PROFESSION I,I PROPRI POTERI,ABOLENDO OGNI INTERMEDIAZIONE DEI PADRI DI PLUSPOTERE,PLUSLAVORO E PLUSMONETA,PER RISOLVERE I PROPRI PROBLEMI SIA TATTICICHE STRATEGICI,ORGANIZZANDO DAL BASSO UN MODO NON CAPITALISTICODI ESSERE,DI PENSARE,DI SENTIRE,DI FARE:PROPRIO COME FECE LA BORGHESIA SOTTO IL REGIME DELLA NOBILTA':COSTRUI',ORGANIZZO' LA PROPRIA CONTRO-ECONOMIA(L'ECONOMIA CAPITALISTICA CONTRO L'ECONOMIA LATIFONDISTA),LA PROPRIA POLITICA COMUNALE,BORGHESE CONTRO LA POLITICA NOBILIARE,LA PROPRIA ARTE,LINGUA,LETTERATURA,SCIENZA CONTRO LA CUTURA DEL SANGUE BLEUE QUANDO EBBE UNIFICATO IL TERZO STATO ATTORNO ALLE SUE SOLUZIONI SIA MATERIALMENTE CHE SPIRITUALMENTEATTACO' LA CITTADELLA DEL COMANDO BORGHESE.LA STRADA E' QUESTA:E' LA STRADA INDICATA DA GRAMSCI:PRIMA L'ORGANIZZAZIONE DELL'EGEMONIA DELLE SOLUZIONI DEI PAUPERIZZATI E DEI PRECARIZZATIE POI LA RIVOLUZIONE PER RESTAURARE LA SOVRANITA' POPOLARE,USURPATA DAI LADRI DI PLUSPOTERE,PLUSLAVORO,PLUSMONETA!L'UNA E' PRE-REQUISITO DELL'ALTRA!-----------------------------------------------------------DA IL FATTO:Nasce il supermercato per i disoccupati: lavoro in cambio della spesa gratis--------------------------------------------------------------------------------------------Le famiglie avranno a disposizione in maniera totalmente gratuita una tessera e un tot di bollini per fare la spesa nell’arco di un anno. Nessuna carità: dovranno offrire in cambio aiuto almeno una volta a settimanadi Martina Castigliani | Modena | 25 marzo 2013Nasce il supermercato per i disoccupati: lavoro in cambio della spesa gratisChe cosa c’è da mangiare oggi. Le paure del nuovo millennio si chiamano fare la spesa tutti i giorni e riuscire ad arrivare alla fine del mese. L’umiliazione di offrire un piatto vuoto ai figli di ritorno da scuola è il colpo più duro per i nuovi poveri d’Italia, quasi 4 milioni nel 2013. La soluzione l’hanno trovata in Emilia Romagna, a Modena, dove il Centro Servizi per il Volontariato inaugurerà a maggio l’Emporio Portobello, un supermercato per disoccupati e famiglie in difficoltà economica. Circa 450 i nuclei vulnerabili a cui si intende offrire il servizio: scelti in collaborazione con i servizi sociali in base al quoziente Isee, le famiglie avranno a disposizione in maniera totalmente gratuita una tessera e un tot di bollini per fare la spesa nell’arco di un anno. Nessuna carità: dovranno offrire in cambio il proprio lavoro almeno una volta a settimana.Lo racconta Angelo Morselli, presidente del Centro per il Volontariato e portavoce di un nuovo welfare dove la parola d’ordine è dignità. “L’idea ci è venuta semplicemente ascoltando i problemi dei nostri concittadini. La situazione è allarmante”. Gli ultimi dati sono quelli di Confcommercio che racconta di un paese dove, dal 2006 al 2011, la crisi ha creato 615 nuovi poveri al giorno, a fronte di un tasso di disoccupazione dell’11,7%. Così Emporio Portobello vuole dare risposta ai nuovi poveri, cercando di offrire un’ancora di salvezza. “Crediamo molto in questo progetto – dice Morselli – e vogliamo si mantenga la dimensione dell’acquisto, nessuno regala niente, ma coinvolgiamo le persone in un progetto specifico. Noi vogliamo stringere un patto con gli utenti che accoglieremo nei nostri locali. Ci sono delle condizioni e sarà fondamentale per tutte le parti rispettarle”. La prima regola è essere disposti al cambio di stile di vita. “Portobello sarà composto da tre locali: magazzino, supermercato vero e proprio e un’area di incontro con le associazioni. Intendiamo instaurare con gli utenti un vero dialogo per cercare di assisterli in questa nuova fase di vita. Cambiare lo stile di consumo sarà uno dei primi obiettivi”. E la seconda clausola del patto tra l’Emporio e il cittadino prevede un aiuto concreto: “In cambio chiediamo a chi usufruirà del servizio, di venire almeno una volta a settimana a lavorare come volontario presso la struttura. È il segno concreto che non stiamo facendo nessuna carità, ma cerchiamo di coinvolgere direttamente gli utenti nel percorso di uscita dal disagio”.A rendere possibile e realizzabile il progetto sono le tante associazioni di volontariato attive sul territorio di Modena e, come ci tiene a sottolineare Morselli, per la prima volta anche laiche. “Siamo abituati a vedere questo tipo di progetti legati solo al mondo del volontariato cattolico, ma in questo caso ci sono anche altre realtà vicine all’associazionismo civico”. Così si va dall’Associazione Porta Aperta Modena, Insieme in quartiere per la città, Arcisolidarietà, Forum delle associazioni familiari della provincia fino all’Associazione Papa Giovanni XXIII e tante altre. Ad essere coinvolta è però tutta la cittadinanza. Sul sito: PortobelloModena.it è possibile dare il proprio contributo. Tante le modalità: si può “donare una spesa”, ovvero fare una donazione di denaro oppure le aziende possono donare direttamente prodotti d’acquisto. Infine c’è un’intensa attività di reclutamento volontari alla voce “dona il tuo tempo”: si cercano studenti o semplici cittadini che per qualche ora a settimana possono dare una mano a gestire la struttura.“Purtroppo – conclude Morselli – il nuove welfare dovrà passare per forza dal volontariato. Per le famiglie non si tratta più di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, ma nemmeno alla terza settimana. Se mancano i fondi e gli aiuti a livello statale, bisogna che siano i cittadini a rimboccarsi le maniche”. Un’esperienza unica: “All’inizio le nostre ambizioni erano più ridimensionate, ma siamo sommersi di richieste prima ancora di cominciare e stiamo cercando di diventare un punto di coordinamento per la nascita di altre realtà sul territorio. Grazie all’aiuto dei tanti volontari locali abbiamo deciso di accettare la sfida”.---------------------------------------------------------------------------------------------------------BASSTA CON LA DELEGA POLITICA,CON LA DELEGA ECONOMICA,CON LA DELEGARELIGIOSA,CON LA DELEGA CULTURALE,BASTA CON I LADRI DI PLUSPOTERE,PLUSLAVOROE PLUSMONETA.