Il muro

Post N° 1484


Era netto il fallo da rigore di Burdisso su Vucinic, vera svolta del match: fosse stato concesso, come doveva, quanto meno l’Inter non sarebbe passata sull’1-0 sull’immediato rilancio dell’azione. Ed erano altrettanto netti i fuorigioco di Samuel, che ha invece potuto incornare indisturbato a pochi metri dal guardalinee Pirondini, e di Maicon, avanti a tutti sulla traiettoria della respinta di Artur, nella fasullissima percussione che ha innescato il nuovo, decisivo vantaggio interista. Diamo così addio alla stella d’argento, almeno per quest’anno. Ma lasciamo il torneo di cui ci sentivamo legittimamente padroni con più rabbia che rimpianto. Pensiamo al campionato, alla durissima trasferta di Napoli, agli ottavi di Champions che cominciano a profilarsi all’orizzonte. Ma pensiamo anche a difendere i nostri diritti, la qualità della nostra squadra, l’orgoglio dei tifosi che pure ieri hanno fatto sentire con forza la loro voce, nella tana semideserta della squadra che ci ha già beffati senza merito nella volata-scudetto di pochi mesi fa. Ci pensi Rosella Sensi, urlando in pubblico come avrebbe fatto suo padre Franco o semplicemente sussurrando la sua doverosa protesta nella stanza dei bottoni, che può frequentare di diritto – non dimentichiamolo mai – quale vice presidente vicario della stessa lega che ha costruito la buffonata della Coppa Inter prima e quella di ieri sera poi. STEFANO PETRUCCI