Museo del fango

A BRIGA MARINA UN GRUPPO DI ARTISTI PROVA A DARE VITA AL TERRITORIO


Oggi, 2 settembre, sulla pagina della Cultura de La Repubblica, un articolo di Domenico Cacopardo analizza la realtà che il Museo del Fango ha creato dopo il disastro di Giampilieri, dell'ottobre 2009, che così rinasce in nome dell'arte. L'iniziativa di cui si parla nell'articolo è sostenuta dal lavoro continuo e organizzato di giovani, di operatori e artisti che hanno voluto qualcosa di alternativo. (...)"La sigla Museo del Fango ha unificato gruppi e ambienti diversi ed è il punto di riferimento dell'operazione. Privi di assistenza finanziaria ( e quindi di paternità partitica), appoggiati al Circolo Umberto Fiore, i giovani e gli artisti, animati da Michele Cannaò, un messinese a Milano, hanno animato il territorio del disastro: quindi una mostra d'opere d'arte donate da artisti di notorietà nazionale (Cannaò, Marzulli, Molinelli, Montani, Pizzi, Rizzo, Squatriti, Togo, e Verdirame) e di fotografie degli eventi dell'ottobre 2009, insomma un luogo della memoria visiva ideale. Un progetto, quindi, che si allarga alla ricerca di occasioni d'incontro, con manifestazioni organizzate sotto la sigla consorella di Kalò Nerò, e si lega alla memoria dello Stretto, di cui è stato eccellente interprete Stefano D'Arrigo"(...)