Creato da Laltoparlante il 03/06/2012
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GIORDANO DI FIORE: SONO IO (QUELLO CHE PAGA) è il singolo estratto da AMERICAN DISASTER

Post n°4 pubblicato il 05 Giugno 2012 da Laltoparlante

 


Una personale miscela di amori ed influenze ottenuta dalla musica dei cantautori italiani degli anni ’70, certe sonorità anni ’80 e la musica pop rock degli anni ’80 / ’90.

Sbagli, sbagli, ancora sbagli. Sogni spezzati, e disillusione, ed, alla fine di tutto, chi sbaglia paga.

American Disaster è stata una delle più famose discoteche milanesi dei primi anni ’80, un luogo cult della Milano da Bere, a poco a poco decaduta, fino a chiudere definitivamente qualche anno fa. Terribilmente affascinato da tutto ciò che è decadente, fortemente convinto che in quegli anni sia successo qualcosa che ha cambiato indelebilmente il carattere dell’Italia e degli italiani, ed avendo assorbito come una spugna da quel periodo (classe ’74), non poteva fare altro che chiamare così l’album. Album che, del resto, suona molto anni ’80, decadente (ma NON nostalgico!), con una struttura naive, disordinata, ed un po’ estemporanea, in contrasto con la maniacalità di oggi, dove tutto, anche nella musica, deve apparire perfetto, senza errori, dunque “disumano”. Questo disco, al contrario, vuole essere, nella sua a-storicità, molto umano, nelle musiche e nei testi, una sorta di “urlo”, un grido a squarciare l’indifferenza e la catatonia che ci circonda e pervade.

    Milanese, inizia a scrivere canzoni intorno ai 10 anni, mentre a 16 forma la prima band, in cui canta, suona la chitarra e scrive testi e musiche delle canzoni. Tra i 19 ed i 20 anni, è chitarrista degli amici Evomedio, con i quali realizza, nel 1997, l’EP Evomedio ModeSto. Nel 1999, collabora all’avventura di EsseOttoRadio, una delle primissime radio su web, nata dall’esperienza di s8suono, eclettico centro giovani molto attivo in tutti gli anni 90. Nel 2006, comincia a sentire l’esigenza di registrare, e, nel 2008, l’etichetta romana Universo pubblica il primo LP, “Artigianato”. Oggi, l’album è distribuito da Sounday Music (http://itunes.apple.com/it/album/artigianato/id455935056), Mascheroni Edizioni. L’album raccoglie brani scritti tra il 1993 ed il 2006. Le canzoni scivolano tra esperimenti elettronici, pop, rock e lo stile cantautorale. Nel 2009, autoproduce un nuovo EP, insieme a Davide Rindone, che ha scritto parte delle musiche, intitolato “L’Attesa”, marcatamente elettronico, mentre nel 2010 autoproduce un EP interamente acustico, “Tracce Sparse”. Dal 2010, partecipa alla trasmissione AVENIDA BRASIL, in onda su Radio Popolare, e condotta da Monica Paes, storico programma specializzato in musica brasiliana. Inoltre, sempre con Monica e Alfonso Vinassa, conduce mensilmente una “notturna” di musica varia. Appassionato di musica brasiliana, dal 2004 è “ritmista” (l’espressione è quella utilizzata a Rio de Janeiro) della scuola di samba G.R.E.S. Feliz da Vida. Da questo variegato percorso, nasce il nuovo album AMERICAN DISASTER, distribuito da pochissimo dalla giovane L.M. European Music, nei principali store digitali (http://itunes.apple.com/it/album/american-disaster/id512110860)

    giordanodifiore.bandzoogle.com www.facebook.com/songwriter.it www.reverbnation.com/giordanodifiore

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Matteo Moranduzzo: LIBERTA’ è il singolo che anticipa l’album in uscita alla fine dell’estate.

Post n°3 pubblicato il 03 Giugno 2012 da Laltoparlante
Foto di Laltoparlante

Un progetto pop/rock con venature cantautoriali, ricco di emozioni in cui si parla di attualità , d'amore , di stati d'animo e di ecologia.

Libertà come la parola stessa sintetizza è un brano diretto e semplice e, nella sua semplicità, raccoglie in modo ironico e provocatorio tutta l'essenza di una vita condotta con uno spirito ingenuo di chi affronta il suo percorso guardando sempre il bicchiere mezzo pieno, liberandosi da ogni forma di rabbia , delusione o tensione che spesso limita l'espressione dell'individuo.

 

 

Matteo Moranduzzo nasce a Firenze il 28 maggio 1985.

Da sempre è un appassionato di musica, suona chitarra , tastiera e canta.

Le sue influenze spaziano dal pop d'autore al blues.

Nella sua vita Matteo ha affrontato diversi viaggi che hanno sicuramente lasciato segni indelebili sul suo percorso.

L'ultimo viaggio culturale di Matteo è stato in Tanzania nel 2009 dove ha conosciuto e vissuto la realtà locale.

E' stato "il viaggio più importante…" , così lo definisce lo stesso Matteo , "che mi ha permesso di aprire gli occhi e apprezzare anche le cose più semplici e più scontate che la vita di riserva".

Del suo viaggio in Tanzania Matteo ha anche scritto un brano , presente nel suo primo album, si tratta di "Fiume" , dove sintetizza la differenza tra i ritmi sempre più frenetici della vita occidentale e la pacatezza e la voglia di vivere che si respira in Africa.

Il suo primo album “Corona” nasce dalla collaborazione con Riccardo Mori e registrato da Lorenzo Piscopo. Uscirà per Top Records/Edel. Il singolo omonimo è stato ai vertici delle classifiche di gradimento radiofoniche dell’inverno appena trascorso.

 

www.matteomoranduzzo.com

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SCARPE DI COLLA è il nuovo singolo di EUGENIO RIPEPI

Post n°2 pubblicato il 03 Giugno 2012 da Laltoparlante
 
Foto di Laltoparlante


Tratto da “La buccia del buio” l’album d’esordio del cantautore-scrittore che ha ricevuto unanimi consensi.  

"Chi non ha nulla deve camminare con delle calzature adesive. Per rimanere incollato alla sua realtà. E non contaminare il benessere di un sole pulito, che sorprende le giornate degli ultimi come un bombardamento. Il telegiornale srotola la sua omelia sull'alito dell'apocalisse.

L'ultima distrazione governativa. Le bestie si riappropriano della loro titolarità istituzionale, e imitano l'intrattenimento reazionario dei loro predecessori umani. Le uscite fatate si moltiplicano, note agli incroci di potere. Tutto piccolo. Sempre di più. Conviene. Lo si può nascondere meglio". (Eugenio Ripepi)

 

Con Scarpe di colla Eugenio Ripepi si inoltra sempre di più nel sentiero del cantautorato impegnato, intriso di venature Rock che lo allontanano da recenti contaminazioni Pop, adatte ad argomenti più leggeri, e lo riportano alle origini del suo scrivere, nato come necessità di protesta sociale.

 

Scarpe di colla, è la traccia # 10 dell'album La buccia del buio, CNI Music/Bollettino, prodotto da Milo Durante, di cui Eugenio Ripepi ha scritto testi e musiche. La sezione ritmica del disco è affidata a personaggi del calibro di Ellade Bandini alle batterie (Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Paolo Conte); Marco Fadda alle percussioni (Ivano Fossati, Eugenio Finardi); Luca Scansani al basso elettrico (Enzo Jannacci, Ivan Graziani). Il brano Scarpe di colla è arrangiato da Matteo Dolla (Bluvertigo, Lacuna Coil, Giorgia).

 

Nel videoclip del brano (http://www.youtube.com/watch?v=rLuyJxhWQtg&feature=youtu.be) diretto da Andrea Languasco con la fotografia di Fabio Zenoardo, girato allo Spazio Italo Calvino del Dams di Imperia per gentile concessione della Società di Promozione per l'Università nell'Imperiese (SPUI), Eugenio Ripepi è con i Sottosuono, il gruppo che accompagna l'artista nei live: Amedeo Casella (chitarra e armonica), Klaus De Franceschi (batteria), Ilaria Gazzano (voce), Lorenzo Lajolo (basso), Simone Mazzone (chitarra acustica e elettrica), Piero Rovida (tastiere).

 

È online il nuovo sito di Eugenio Ripepi, www.eugenioripepi.com , realizzato da Cioè Promotion di Giorgia Brusco; all'interno si possono trovare i collegamenti ad iTunes per acquistare il disco, vedere il videoclip di Scarpe di colla e altri filmati, le foto, le news sulle attività cantautorali, letterarie, teatrali, cinematografiche e televisive dell'artista.

 

Attualmente i videoclip di Eugenio Ripepi sono in rotazione oltre Italia nelle reti televisive e nei siti web del Kurdistan (http://kmelody.net/?p=19677), per uno scambio culturale che prevede anche un duetto in lingua curda scritto a quattro mani con Goran Salih, star del Medio Oriente, e il manager Sami Sabah.

E da Agosto Eugenio Ripepi sarà in tournée in Italia e in Belgio, partendo da Marche-en-Famenne, dove è stato chiamato a rappresentare l'Italia alla triennale del Festival Internazionale d'Arte.


Eugenio Ripepi nasce artisticamente come attore di prosa, diplomandosi alla Scuola del Teatro Stabile del Veneto. La professione teatrale lo porta attualmente a ricoprire la carica di docente in vari istituti pubblici e privati.
   E' regista di diversi allestimenti e direttore artistico di stagioni di spettacoli in cui figurano importanti personalità del teatro italiano. Le esperienze di palcoscenico si contaminano con il cinema, ambito in cui muove con
Scubi Productions , Angelo Licata per Dark Resurrection e Macaia Film di Simone Gandolfo  .
   In qualità di cantautore ha realizzato l'album di 16 brani inediti
La buccia del buio, la cui intera sessione ritmica è curata da Ellade Bandini, Marco Fadda e Luca Scansani.
   Ha contestualmente conseguito una laurea al
Dams, un'ulteriore laurea di specializzazione in Scienze dello Spettacolo, ed è dottorando di ricerca in Arti, Spettacolo e Nuove Tecnologie all'Università di Genova. Collabora al Corso in Canzone e Pop Music dell'Università di Genova, presentando incontri con personaggi del calibro di Simone Cristicchi, Francesco Baccini, Pepi Morgia, Gian Piero Reverberi,
   Alterna la scrittura musicale alla scrittura letteraria e giornalistica. Collabora con l'
Eco della Riviera, è direttore della rivista Artwhere che tocca ogni mese le edicole della Liguria in diecimila copie. Ha pubblicato due libri di componimenti poetici (“La luce scalza” il primo, e il secondo“Eredi del punto su tele di carne” vanta una prefazione dello scrittore Giuseppe Conte); il terzo è in preparazione. Sono in pubblicazione i suoi studi accademici sul Teatro-Canzone.

Eugenio Ripepi sta portando avanti come direttore artistico la rassegna da lui ideata NSG - Nuova Scuola Genovese, in cui si esibiscono e si raccontano alle telecamere delle reti locali liguri alcuni importanti protagonisti della letteratura musicale italiana, come Max Manfredi, Gian Piero Alloisio, Vittorio De Scalzi, Franco Boggero, Cristiano Angelini, Federico Sirianni e Zibba.

Il fine di NSG come movimento culturale, afferma Eugenio Ripepi, è “chiedere all'artista in questi tempi di necessità un contributo che vada al di là di un jingle pubblicitario”.

 

www.eugenioripepi.com

 

 

 
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Oratio: “Discorrendo senza ratio” è il suo secondo album

Post n°1 pubblicato il 03 Giugno 2012 da Laltoparlante
 
Tag: oratio

 

 

Rock, pop, folk in questa sua nuova avventura discografica targata Disastro Records e Malintenti Dischi

 

Autore ispirato, tra i più convincenti della generazione neo cantautorale, Oratio (vero nome Andrea Corno) è un artista che si conferma un validissimo autore di canzoni e ce lo dimostra seguendo la strada meno semplice, ovvero cambiando rotta.

Rispetto all’album d’esordio (“Ora ti ho”, 2009), che aveva colpito per le canzoni di folk garbato, incentrate su temi generazionali, oggi Oratio è un cantautore in fuga, un vivace compositore di brani che non vogliono più essere contenuti in un unico genere. Vengono fuori in un nuovo album dalle influenze pop come psichedeliche, fatto di "canzonette" da quattro accordi o di lunghe code strumentali, ariose e suggestive.

Se l'esordio era stato leggero ed in punta di piedi, qui il prolifico autore siciliano si è voluto divertire, pur mantenendo alcuni tratti che lo hanno sin da sempre contraddistinto, ovvero una (sempre utile) leggerezza, ironia e, al tempo stesso, un’ottima sensibilità interpretativa. Un disco, insomma, che lo affranca da certi accostamenti a senso unico, che lo volevano appartenente solo alla nuova scuola cantautoriale italiana. Oratio è sempre più Badly Drawn Boy oltre che Battisti, più Wilco oltre che De Gregori.

 

TRACKLIST

  1. Credi in me 2. Sparirò 3. Scegli il vizio 4. Il laccio 5. Pirati 6. Mille idee 7. Non c’è pericolo 8. Il musicista inglese 9. Sonno stregone 10. Etna gigante 11. CT-PA 12. Un posto sconosciuto

 

www.disastrorecords.com   www.malintenti.it    www.facebook.com/oratioratioOratio: “Discorrendo senza ratio” è il suo secondo album

Rock, pop, folk in questa sua nuova avventura discografica targata Disastro Records e Malintenti Dischi

 

Autore ispirato, tra i più convincenti della generazione neo cantautorale, Oratio (vero nome Andrea Corno) è un artista che si conferma un validissimo autore di canzoni e ce lo dimostra seguendo la strada meno semplice, ovvero cambiando rotta.

Rispetto all’album d’esordio (“Ora ti ho”, 2009), che aveva colpito per le canzoni di folk garbato, incentrate su temi generazionali, oggi Oratio è un cantautore in fuga, un vivace compositore di brani che non vogliono più essere contenuti in un unico genere. Vengono fuori in un nuovo album dalle influenze pop come psichedeliche, fatto di "canzonette" da quattro accordi o di lunghe code strumentali, ariose e suggestive.

Se l'esordio era stato leggero ed in punta di piedi, qui il prolifico autore siciliano si è voluto divertire, pur mantenendo alcuni tratti che lo hanno sin da sempre contraddistinto, ovvero una (sempre utile) leggerezza, ironia e, al tempo stesso, un’ottima sensibilità interpretativa. Un disco, insomma, che lo affranca da certi accostamenti a senso unico, che lo volevano appartenente solo alla nuova scuola cantautoriale italiana. Oratio è sempre più Badly Drawn Boy oltre che Battisti, più Wilco oltre che De Gregori.

 

TRACKLIST

  1. Credi in me 2. Sparirò 3. Scegli il vizio 4. Il laccio 5. Pirati 6. Mille idee 7. Non c’è pericolo 8. Il musicista inglese 9. Sonno stregone 10. Etna gigante 11. CT-PA 12. Un posto sconosciuto

 

www.disastrorecords.com   www.malintenti.it    www.facebook.com/oratioratioOratio: “Discorrendo senza ratio” è il suo secondo album

Rock, pop, folk in questa sua nuova avventura discografica targata Disastro Records e Malintenti Dischi

 

Autore ispirato, tra i più convincenti della generazione neo cantautorale, Oratio (vero nome Andrea Corno) è un artista che si conferma un validissimo autore di canzoni e ce lo dimostra seguendo la strada meno semplice, ovvero cambiando rotta.

Rispetto all’album d’esordio (“Ora ti ho”, 2009), che aveva colpito per le canzoni di folk garbato, incentrate su temi generazionali, oggi Oratio è un cantautore in fuga, un vivace compositore di brani che non vogliono più essere contenuti in un unico genere. Vengono fuori in un nuovo album dalle influenze pop come psichedeliche, fatto di "canzonette" da quattro accordi o di lunghe code strumentali, ariose e suggestive.

Se l'esordio era stato leggero ed in punta di piedi, qui il prolifico autore siciliano si è voluto divertire, pur mantenendo alcuni tratti che lo hanno sin da sempre contraddistinto, ovvero una (sempre utile) leggerezza, ironia e, al tempo stesso, un’ottima sensibilità interpretativa. Un disco, insomma, che lo affranca da certi accostamenti a senso unico, che lo volevano appartenente solo alla nuova scuola cantautoriale italiana. Oratio è sempre più Badly Drawn Boy oltre che Battisti, più Wilco oltre che De Gregori.

 

TRACKLIST

  1. Credi in me 2. Sparirò 3. Scegli il vizio 4. Il laccio 5. Pirati 6. Mille idee 7. Non c’è pericolo 8. Il musicista inglese 9. Sonno stregone 10. Etna gigante 11. CT-PA 12. Un posto sconosciuto

 

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