Bellezza e squallore

Teoria del tempo percepito.


E’ più importante, più significativo, cosa conta di più, in sostanza, ciò che è codificato, ciò che per convenzione è tenuto come unico parametro o ciò che noi percepiamo?Il tempo, ad esempio, è più reale quello che ci mostra l’orologio o quello che noi avvertiamo, scandito dal nostro orologio interno?Se noi facciamo caso al tempo che passa, non possiamo non notare che trascorre in modo sempre diverso.Quante volte abbiamo detto o diremo… Belin ma oggi non passa più……., oppure, se stiamo vivendo un momento bello………. Ma il tempo è volato.Ma chissenefrega  di ciò che segna uno strumento convenzionale, per noi conta il tempo percepito, quello che prescinde da ogni regola, quello che solo ci appartiene, il nostro tempo, non quello altrui.Per spiegarmi ancor meglio, faccio un esempio di tipo meteorologico, che, guarda caso, ma a mio parere un caso non è, anche a livello climatico/atmosferico si parla di tempo.Io vivo in un posto che, quando andavo a scuola, si diceva dal clima mite e temperato, ebbene, se quando da noi, in inverno ci sono 8° avvertiamo che è freddo e ci stringiamo nel giaccone, più volte però, mi è capitato di vedere dei turisti nordeuropei che passeggiavano tranquillamente con addosso solo un golfino.E poco più in là, un ragazzo africano imbacuccato, tipo omino Michelin, con gli occhi che, soli spuntavano da sotto il berretto di lana e  il naso da sopra la sciarpa avvolta al collo.Se dovessimo far solo riferimento al dato oggettivo, dovremmo dire che 8° di temperatura non giustificano né l’atteggiamento del ragazzo che gela dal freddo, né quello di chi gira per strada vestito come in primavera.Ed è qui l’errore di fondo; considerare quella temperatura un dato da cui non poter prescindere per determinare una sensazione.La temperatura è molta per uno e poca per un altro, esattamente come il tempo che trascorre.Immaginiamo che il tempo scorra in linea retta, più propriamente lo possiamo rappresentare come un segmento: la linea retta più breve che unisce due punti.Ipotizziamo però che quello non sia il solo modo con il quale passino i secondi, i minuti, le ore, gli anni…….Se prendiamo un termometro, possiamo notare che è diviso in due sezioni, sopra e sotto lo zero, una indica valori positivi (+) l’altra negativi (-).Proviamo a visualizzare il segmento tempo proprio come un termometro, di valore 60 minuti, se grosso modo, tracciamo una linea che dal centro di esso, sale verso l’alto e un’altra che scende vero il basso, avremo due valori; positivo e negativo, esattamente come i gradi della temperatura.Se facciamo corrispondere al valore positivo (verso l’alto) una percezione di malessere - Belin oggi non passa più …. - e gli diamo un valore a caso, mettiamo di trenta minuti, e quella (verso il basso) una percezione di benessere - Ma il tempo è volato…. - il tempo stesso non sarà più rappresentabile con un segmento ma con una linea curva.Ne deriva che, questa curvatura del tempo, non sarà più il tratto più breve, il tempo “neutro”che abbiamo rappresentato col segmento ma, verrà aumentato del valore positivo e diminuito del valore negativo.Quindi quell’ora passata in maniera noiosa, stancante o sofferente la percepiremo di 90 minuti mentre quella passata in maniera lieta e serena ci sembrerà quantomeno dimezzata a 30.Naturalmente il mio, è solo un ragionamento teorico, ma tutti, nessuno escluso, abbiamo avuto la sensazione che il tempo non sia quell’entità neutra, inalterabile, immutabile che trascorre a prescindere dal nostro operato.Il tempo “neutro” che è quello che scorre quando non ci soffermiamo ad osservarlo, quello trascorso senza percezioni particolari, quello del sonno ad esempio, esiste ma, se altresì, esistesse anche quello determinato dal nostro comportamento?Arrivare a dominare il tempo, è un’ipotesi affascinante ma, forse, sarebbe troppo, ciò che più realisticamente possiamo provare a fare è limitare al massimo i periodi di malessere affinché il loro tempo non si espanda e viceversa aumentare quelli di benessere che son sempre troppo brevi.Lo so che è troppo facile a dirsi e molto difficile a farsi, forse impossibile, come dimostrare la teoria del tempo percepito ma, non tutte le cose possibili, sono possibili e non tutti quelle impossibili sono impossibili, per cui vale la pena tentare.