Bellezza e squallore

L'atmosfera del Natale.


Vi siete mia chiesti cosa sia il Natale?Ma non il Natale come definizione, quello generico, didascalico, quello che trovate su Google, ma quello vostro, personale ….. cos'è il Natale per voi?Mi piacerebbe saperlo, ma non lo saprò perché i commenti ai miei articoli, non esistono, sono riflessioni inespresse, sono bombe disinnescate prima che deflagrino dentro di voi provocando danni irreparabili al vostro consolidato modo di pensare.Quindi, posso solo dirvi cosa sia per me il Natale.Questa festa è per me una ricorrenza “psicologica”.So che obietterete che tutto è psicologico perché tutto ha a che fare con le emozioni, gli stati d'animo e le intime sensazioni, vero, però il Natale lo è per eccellenza.Chiudete gli occhi, focalizzate mentalmente l'immagine del Natale, liberate da altri ingombri quello spazio che è dentro di voi, quel posto inaccessibile anche a chi ne è il proprietario.Se ci riuscite, sentirete una scossa che parte dal cervello e arriva allo stomaco, o forse, il percorso è inverso, non saprei dirlo, sentite qualcosa che sbuffa proprio li e vi rendete conto che il respiro, ad un tratto non è più automatico.Che è tutto questo? Che vi sta succedendo?Nulla di grave, sono le sensazioni che si sono impadronite di voi, è quell'atmosfera psicologica che avete dentro, che è entrata quando eravate piccoli piccoli e vi accompagnerà fino a quando i sensi vi permetteranno ancora di provarla.Non mi viene per nulla in mente il mistero della nascita di un Bambino nato col destino segnato; solo se ci penso, mi soffermo sulla crudeltà di un progetto che prevede la sofferenza e il sacrificio di un essere umano per il salvamento dell'intera umanità ma, forse perché di mistero si tratta a me rimane oscuro.Mi vengono in mente, piuttosto, le immagini di cumuli di neve e, sullo sfondo, piccole case con le finestre illuminate dalle lucette di alberelli decorati e dalla fiamma della legna che arde nel camino.Mi viene in mente la gioia irreale di focolari domestici che fanno parte di fiabe scritte su libri chiusi dal tempo, mi viene in mente la neve che scende imbiancando il paesaggio, anche se la neve non può imbiancare il mio mare.Mi viene in mente la messa di mezzanotte di un paesino nel mondo dei sogni, dove non si va in chiesa per fede ma per consumare il rito dello stare insieme alla persona, che oggi si chiederebbe come regalo a Babbo Natale, per poi, abbracciato a lei tornare a casa, infreddoliti.Mi vengono in mente i canti natalizi che sono un pugno nello stomaco per chi è troppo sensibile, mi vengono in mente i regalini sfasciati la mattina presto, da un bambino troppo timido per chiederli, che si addormentava con l'intenzione di non addormentarsi per capire come si materializzassero in quella stanza.Mi viene in mente il presepio montato, non per rappresentare la natività, ma per dare vita, per qualche settimana, all'utopia di un'esistenza fatta di pastori e greggi, di baratti e di parole attorno al fuoco ma senza bancomat e senza stress.Natale, non è quello che è ma quello che torna alla mente, e alla mente, spesso, torna pure quello che non è, quello che si vorrebbe fosse stato e fosse, quello che, forse, mai sarà, ma che, in fondo a noi, è più esistente dell'esistente stesso.Natale non esiste senza l'emozione del Natale, adesso potete comprendere cosa si possa intendere con l'espressione “magia del Natale”.Magia è far apparire ciò che non c'è, è creare qualcosa di irrazionalmente plausibile, la magia del Natale è la sua stessa ragione di vita, senza di essa avremo o una festa liturgica o un rito consumistico ma non il Natale come lo intendiamo e come intimamente, profondamente, lo percepiamo.Natale non esiste senza una magia, forse un miracolo, che sia questo il vero miracolo che il Bambino Gesù abbia compiuto per noi?