Bellezza e squallore

Crescita personale.


Se volete avere qualche indicazione sulla definizione di "Crescita personale" provate a cercarla in internet, e vi accorgerete che tutti in tutti i siti troverete la seguente cantilena:La Crescita Personale è quella particolare forma di sviluppo umano che permette alla persona di scoprire le proprie potenzialità troppo spesso sopite nell'inconscio e in profondità, ricoperte da strati di blocchi emotivi, di filtri dati dalle abitudini, dalle convinzioni e dai programmi inconsapevoli che guidano l'individuo nella sua vita quotidiana.Io l'ho letta e riletta ma non ci trovo nessuna attinenza con ciò che ci sentiamo ripetere con saccente facilità da chiunque, sia da persone che si interessano della materia e, da quelle che, per sentito dire, parlano, tanto per dire qualcosa.Fateci caso: "Ti serve per crescere", "Anche questo è un modo per crescere" è sempre associato ad un fatto per nulla piacevole e per nulla desiderato.La sofferenza, il dolore, una disgrazia, tutte le sciagure e le cose sgradevoli, servono per crescere ma, sono affermazioni reali o solo un modo per parlare fino a quando si trova qualcosa da dire?Io sono del parere che l'uomo sia stato creato per essere schiavo ma, non per questo, una volta che fosse riuscito a trovare una sua collocazione umana e vivibile, dovesse per forza ricorrere ad altre esperienze negative per trovare e conoscere se stesso.Nella sofferenza, le nostre attitudini, le nostre potenzialità, il nostro talento, il nostro progresso interiore, si spengono e non c'è spazio, né dentro, né fuori di noi che per l'angoscia e l'afflizione.Tuttalpiù si può scrivere una poesia o una canzone, in un momento di tristezza o di malinconia ma, non quando si è pervasi dal dolore vero, dal dolore atroce che s'impossessa del nostro corpo o della nostra mente.Può essere, che tutto sia nato dalla religione cristiana che fa della sofferenza un vanto ed uno stile di vita, che definisce beati tutti colori i quali, patendo in questa vita, possono conseguire il patentino che darà loro accesso alla beatitudine eterna.Mi fa rabbrividire una simile concezione, non riesco a concepire come possa esser condivisa con una freddezza ed una perfidia sadica che sarebbe da ricondurre ad una patologia seria.Sopporta e sii persino grato del dolore che devi patire perché, solo così, potrai guadagnarti il diritto di avere qualcosa in cambio.Devi meritarti sempre qualcosa tramite il sacrificio, non è sufficiente vivere una vita resa dura dai tuo simili, e per simili, intendo anche quelli che lo sono soltanto fisicamente e non anche a livello prettamente genetico.No, non basta, devi patire e sopportare, superare ostacoli che neppure hai la forza di guardare, devi accettare in nome di chissà chi che vuole la tua infelicità mascherata da crescita esistenziale.Le esperienze negative sono sempre devastanti; solo un pensiero malvagio può intenderle come positive, non esiste la positività dove c'è negatività, si possono trovare artifici dialettici per dire qualsiasi cosa ma, sta di fatto, che non ci sarebbe nulla da dire se tale condizione non si verificasse.Non fanno "crescere" le violenze patite in tenera età. Non sono le sberle date o quelle prese senza una ragione comprensibile a fare un uomo più maturo e pienamente consapevole dei suoi mezzi e del suo talento, forse, una mano aperta che arriva senza rincorsa su un viso, può essere molto più utile per riuscire nell'intento.Non bisogna per forza patire per sognare e far avverare quel sogno. Non è necessario toccare il fondo per poi sostenere che, solo a quel punto, inevitabilmente, altro non si può fare se non risalire, troppo facile, troppo banale, troppe parole... per non dire niente.