Bellezza e squallore

Pregiudizi e pre-giudizi.


Che cos'è il pregiudizio?Il vocabolario lo descrive così:Idea, opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore (è sinon., in questo sign. di preconcetto): Convinzione, credenza superstiziosa o comunque errata, senza fondamento.Mi pare che non ci siano dubbi sul fatto che questa parola abbia un'accezione negativa perché, esser rinchiusi a priori in un qualcosa o etichettati come un qualcosa, sia ingiusto ma, soprattutto, irragionevole.Ci sono nazioni, popoli, persone, criminalizzate per dei luoghi comuni e per dei cartellini infamanti apposti nella schiena per colpe ataviche presunte e, tutto questo non è certo tollerabile.Basta però un trattino di penna che separi un pezzo di parola dall'altro e cambia completamente il significato.Il pre-giudizio infatti è un giudizio a preventivo, però soggettivo e non legato a etichette generalizzate date dalla società e non specificatamente dal singolo individuo.Possiamo dire che abbia a che fare con delle capacità delle quali l'uomo poteva disporre, quando era più animale che umano ma che sono andate perdute con l'evoluzione.Forse non siamo abituati, o non vogliamo pensare, che l'uomo sia preda e non soltanto predatore.Oggi è preda di esseri piccoli, addirittura invisibili ad occhio nudo ma, un tempo lo fu della fauna di ogni taglia e misura.Ebbene, in quel tempo, riuscire a capire con anticipo le intenzioni e le mosse di chi si aveva di fronte significava far la differenza tra il rimanere in vita ed il soccombere.Occorreva un tempo, come occorre oggi, il saper giudicare se sia il caso di parlare o tacere o di restare o andare via.Per stare nell'ambito a me caro, farò un esempio.Se vi trovate in un qualsiasi luogo e vedete uno o più energumeni con la classica bottiglia di birra d'ordinanza che, vi guardano minacciosi, con aria di sfida e, tramite parole poco ecumeniche non aspettano altro che una vostra reazione, che messaggio ne ricavate?Il fatto di giudicarli preventivamente, non vi permetterà di conoscere tali individui nella loro essenza interiore, nella loro anima recondita e nelle loro doti nascoste ma, più concretamente, vi consentirà di non esser costretti in due probabili disavventure.La prima consiste nel finire in rianimazione, la seconda è quella di mandarci qualcuno di loro ma, successivamente, aver a che fare con denunce e rogne legali da affrontare; cose che definirei spiacevoli entrambeNon pensiate che sia un caso limite perché basta che ognuno di voi percorra, a piedi o a bordo di un vostro mezzo, una strada della vostra città e vi renderete conto che, molto più spesso di quanto pensiate, vi troverete di fronte a queste due antipatiche opzioni.Detto del concreto e razionalmente comprensibile, si deve però anche parlare del pre-giudizio facente parte della sfera spirituale o più semplicemente della psicologia comportamentale spicciola.Sarete a conoscenza dell'aurea energetica che circonda ognuno di noi.Si tratta di un'energia, appunto, che è rappresentata in colori diversi che cambiano a seconda di ciò che vibra nel nostro interno.Nell'iconografia è rappresentata dall'aureola che circonda il capo dei santi, esempio fulgido di pre-giudizio positivo.Ci sono strumenti appositi che la mostrano ma, la cosa meravigliosa, è che noi la percepiamo a livello di sensazione astratta che diventa concreta nel nostro sentire.Per andare sul semplice, quando avete di fronte una persona sconosciuta e "avvertite" che "a pelle" non vi piace, questo, altro non è che il giudizio a preventivo che date di lui.Ci sono persone che non accettano il giudizio altrui e impongono in maniera quasi prepotente di non esser giudicate ma, facendo questo, negano agli altri il diritto di essere come si sentono di essere ma, soprattutto confondono il pregiudizio col giudizio a preventivo.Il secondo è lecito, il primo è, invece, cosa lecita chiedere che non sia lesivo a priori.Non vi sarà certo sconosciuta quella sensazione di antipatia che non ha una spiegazione razionale ma che vi pervade e vi fa allontanare da colui il quale la emana.In quel caso non giudicate il soggetto con perfida malignità, non vi dovete sentire in colpa per una percezione, non siete tra quelli che emarginano il prossimo, state solo privilegiando la vostra parte istintiva anteponendola a quella razionale.Non mi pare una cosa scandalosa avere il fiuto animalesco, la dimensione umana si esprime proprio così, nel momento in cui diventa libera e non guidata da imposizioni esterne.E' pur vero che un antipatico/a di primo impatto poi possa diventare il/la compagno della vostra vita, ma questo fatto attiene ad una situazione che vede in gioco componenti diverse e molteplici che hanno altri tipi di fondamento.Per chiudere, facendo della facile ironia, posso dire che, in quel caso specifico, la vostra sensazione iniziale non sia riuscita a salvarvi facendovi fuggire per tempo ma, le occasioni si devono cogliere quando capitano, ed è perfettamente inutile maledire il momento in cui ciò non è avvenuto.