Bellezza e squallore

La scimmia e il sorcio.


Non vi avranno certamente risparmiati dal notiziarvi della nuova levata di scudi contro le offese rivolte a personaggi di primo piano.Vi risparmio la cronaca dell'avvenimento perché non è un fatto nuovo; è uno dei tanti che sono già avvenuti e uno dei tanti che, fatalmente, continueranno ad avvenire.Mi preme soltanto farvi riflettere circa la prospettiva dalla quale si vedono le cose che accadono, e parlo delle stesse cose e non diversa specie e diversa tipologia.E' un insulto imperdonabile, un affronto che lede la dignità, un'offesa che non può passare inosservata e, con la massima severità punita se una persona è qualificata come 'scimmia' ma è del tutto lecito se, invece, altre persone sono qualificate 'sorci', 'maiali' o indicate quali sostanze di varia natura, diciamo, non propriamente pregiata.Un maiale è meglio di una scimmia e una scimmia è peggio di un sorcio o di una poltiglia verde?Non trovate che qualcosa non vada nell'interpretazione delle vicende che hanno dato luogo a quell'elenco di parole in libertà?A me pare che se ad uno che sta giocando e, per giocare a quel gioco che erroneamente è definito lavoro è pagato con tanti bei soldini, viene apostrofato 'scimmia' non sia una cosa di gravità tale da farne una vittima e, cerchiamo di capire perché.Per essere al posto di quel signore ognuno di noi farebbe qualsiasi cosa, prima di tutto perché siamo spinti da un'innata passione ed in secondo luogo perché, diciamo che, ci siano mestieri molto più duri ed infinitamente meno retribuiti.In quelle somme che noi, facenti parte di un mondo diverso, non riusciremmo neppure ad immaginare, sono comprese anche delle piccole contrarietà legate al comportamento degli spettatori.Nelle arene sportive le parole colorite hanno la loro sede naturale e, chi le frequenta dagli spalti le dice, mentre chi calca il terreno dello scontro le ascolta, da sempre.E' inutile fare del moralismo e del perbenismo che mira a designare il soggetto quale persona illuminata e di classe superiore, affermando che non sia lecito che ciò possa e debba accadere.Costoro non vogliono che accada ed, in ragione di questo intraprendono crociate, organizzano manifestazioni in ogni ambito affinché tale fenomeno non debba ripetersi.Inutile, perché esiste l'emulazione che reitera le cose negative in maniera direttamente proporzionale a quanto viene divulgata.Però, c'è un però..... quelle stesse persone non fiatano, se non per plaudire, coloro i quali si scagliano verbalmente contro categorie umane diversamente baciate dalla sorte.Per cui non si può dire 'scimmia' a dei miliardari ma si possono insultare, minacciare, odiare dei poveri cristi per i quali il lavoro è cosa che nulla ha a che fare col gioco.Chi non ha aderito alla campagna del suicidio assistito, pertanto, è diventato un sorcio e peggio, se si può ma, nessuno ha ritenuto offensivo il paragone con tale animale.Andava bene tutto, tre anni fa, le offese peggiori, le maledizioni scagliate in diretta e il disprezzo via satellite, tutto si poteva dire e tutto si poteva fare.Nessuno, pertanto, si è dato una ditata di colore sul viso, nessuno si è inginocchiato sul prato verde, nessuno ha scritto uno striscione e nessuno ha acceso una candela in segno di protesta.Non era il caso perché, un popolo di schiavi doveva obbedire e chi ha avuto l'ardire di non prostrarsi al divin potere era da insultare pesantemente prima e da, severamente punire dopo.Non era prevista una situazione diversa, per cui, 'maiale', 'lurido sorcio' e 'untore bastardo' era solo un modo per indicare chi causa dell'imprevisto è stato e non un offesa.'Scimmia' ad un miliardario, invece, non si può dire, nonostante sia cosa prevista dalla logica della competizione, ed è un insulto perchè essere una scimmia, pare sia peggio che essere un sorcio ma, non ditelo alle scimmie perchè potreste essere mandati affanculo voi, il sorcio e pure il miliardario.