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fibromialgia che fare ?

Post n°62 pubblicato il 09 Marzo 2008 da sandykan
 

A cura di Dott.ssa Fiamma Ferraro

Pubblicato il 03/04/2006

Di fronte a questa malattia, non grave ma che limita fortemente la qualità della vita, con dolori diffusi in tutto il corpo, la medicina tradizionale, non conoscendo le cause, si limita a curare i sintomi, che non raramente provocano effetti collaterali. Vi sono tuttavia anche degli interventi "alternativi" con i quali non raramente è possibile migliorare o risolvere la situazione.

Si tratta di una malattia in forte aumento, caratterizzata da dolori diffusi in buona parte dei muscoli e giunture, ai quali si possono aggiungere altri disturbi come rigidità, depressione, stanchezza, allergia, emicrania ed altri. Dal 2 al 4% della popolazione dei paesi industrializzati dell’occidente ne soffre, e l’80-90% dei colpiti è di sesso femminile. Poiché i sintomi della fibromialgia sono comuni anche ad altre malattie è necessaria una diagnosi iniziale approfondita per escludere l’esistenza delle altre malattie con le quali la fibromialgia potrebbe essere confusa.
Inizio tuttavia con una nota positiva:   si tratta di una malattia di durata prolungata, ma non necessariamente permanente.Le statistiche dimostrano infatti che metà dei colpiti, anche senza far nulla di speciale, guarisce comunque nel lasso di due anni. 
Le cause della fibromialgia sono sconosciute e sono state formulate varie ipotesi. Il fatto che colpisca quasi esclusivamente le donne induce a ritenere che entrino sicuramente in gioco dei fattori ormonali. Le ricerche più recenti si sono peraltro concentrate sul sistema nervoso centrale. Secondo gli ultimi studi (Bennett R 2005; Gerwin RD 2005) si tratterebbe di una malattia caratterizzata da una sensibilizzazione del midollo       spinale e del sistema nervoso centrale. Questa sensibilizzazione potrebbe verificarsi perché delle citochine infiammatorie scatenano  un fattore chiamato INOS (inducible nitric oxide synthase) nei muscoli; ciò provocherebbe una stimolazione eccessiva dei recettori del dolore ed un aumento dei fattori ossidanti e radicali liberi.
Le forme di fibromialgia si associano pertanto in genere ad uno stato infiammatorio generalizzato; altri fattori che possono scatenare o aggravare gli squilibri ormonali femminili e la sensibilizzazione del sistema nervoso centrale sono: una potenziale (ma probabile) disbiosi intestinale caratterizzata dalla presenza di Candida Albicans; la presenza di metalli tossici (mercurio, piombo, alluminio ed altri). In certi casi, vi può essere una componente infettiva -uno studio fa riferimento alla presenza del Mycoplasma Tuberculosis, altri alla Borreliosi.
Il trattamento. Poiché la causa non è conosciuta, la medicina classica si concentra sulla lotta ai sintomi, prescrivendo antidolorifici e a volte antidepressivi  ed antinfiammatori.  Senza soffermarmi su questi trattamenti classici già abbastanza noti, vorrei indicare alcuni approcci diversi.
Il fatto che la fibromialgia colpisca quasi esclusivamente le donne rende innanzitutto importante effettuare un’analisi della situazione ormonale, per verificare se vi siano eventuali  carenza o eccessi da correggere.
In vari siti iternet vengono riferiti dei successi ottenuti con integratori alimentari:
indipendentemente dal nome commerciale dei vari preparati esistenti, le seguenti sono regole importanti, in linea generale e non solo per la fibromialgia, per un uso appropriato degli integratori. Gli integratori non devono essere presi “a casaccio”, per un “sentito dire”, come a volte capita. Nel corpo umano vi sono migliaia e migliaia di processi metabolici interconnessi ed interdipendenti. Ogni integratore influisce ad un determinato livello biochimico; questo è il motivo per cui  occorre effettuarne una selezione accurata per ogni paziente. Un ulteriore errore consiste nel prescrivere dosi minime (un’analogia: come assumere 1/100 dell’aspirina) -dosaggi minimi non determinano in genere un effetto metabolico.
E’ opportuno ordinare i prodotti presso ditte serie
INTEGRATORI SPECIFICI PER LA FIBROMIALGIA:
Melatonina -forte antiossidante; favorisce anche il miglioramento del ciclo sonno-veglia, spesso disturbato nei pazienti affetti da fibromialgia. Si trova nelle farmacie, 3-6mg prima di andare a letto.
S-adenosilmetionina (SAME), L-tiamina, Acido Malico, Cetil Miristoleato
Complesso Vit. B,Vitamina D3,Carnosina
In particolare il D- ribosio (un semplice zucchero),  ha dimostrato risultati positivi in una recente sperimentazione   (non del tutto attendibile perché non in doppio cieco) condotta presso il Centro terapeutico per la Fibromialgia e la Sindrome di Stanchezza cronica di Annapolis, su 41 pazienti  il 70% dei quali ha  indicato, dopo 28 giorni, rilevanti miglioramenti.
Volendo, si possono assumere questi prodotti tutti insieme, oppure in cicli di 2-4 alla volta, alternando. E cercando di accertare quale sia il più efficace .
PER LA COMPONENTE INFIAMMATORIA:
Omega 3 -EPA, 2g al giorno . Ciclo di 2-3 mesi.
Boswellia carteri 400mg. Fitoterapico specifico per affezioni autoimmuni ed infiammatorie. 
Enzimi; hanno un effetto benefico in molte patologie infiammatorie, sempre ad alte dosi e su prescrizione medica. Ciò vale anche per gli altri integratori sopraelencati che, per quanto naturali, se assunti (nelle elevate dosi necessarie per procurare un effetto benefico) senza la consulenza di un medico esperto in questa tematica, possono provocare problemi (ad es. la melatonina non deve essere presa da chi soffre di depressioni o sta cercando di avere un figlio,  l’Omega 3 non va preso da chi soffre di problemi nella coagulazione del sangue e comunqueq prima di operazioni, il magnesio è controindicato per chi ha problemi ai reni, il D-Ribosio `non va preso da chi ha livelli elevati di acido urico, ecc.)
DISBIOSI INTESTINALE/CANDIDOSI
E' importante ripristinare l'integrità della mucosa intestinale. Vi e' infatti una connessione tra numerose malattie e la "leaky gut syndrome" (sindrome dell'intestino permeabile), in cui la mucosa intestinale danneggiata e non perfettamente integra, permette a varie particelle di cibo non  completamente digerite, di passare nel circolo sanguigno, dove provocano vari effetti dannosi (allergie ed altri). Per ripristinare l'integrita' della mucosa intestinale:
1. Se non è stato effettuato,  e' consigliabile un test per le intolleranze alimentari. Un test serio dovrebbe misurare le IgG   nel sangue. Evitare poi i cibi ai quali si è intolleranti.
2. Evitare zuccheri, coloranti artificiali, aspartame, tartrazina, glutammato monosodico. Leggere le etichette dei prodotti alimentari.
3. Consiglio LA DIETA A ROTAZIONE e LA DIETA DISSOCIATA DI HAY. Informarsi su queste diete e cercare di abbinarle il più possibile.
4. Si può effettuare 3-5 trattamenti di IDROCOLONTERAPIA; (purtroppo non tanto gradevole!).
5. Cura omotossicologica: offre possibilità interessanti.
.


RESPIRAZIONE BUTEYKO
Fondamentale per 2 motivi:
1. La componente ansiogena.
2. Se è presente una componente ansiogena, è quasi impossibile che non vi sia un'iperventilazione. L'iperventilazione cronica provoca una lieve acidosi metabolica, la quale causa la perdita di elementi e minerali fondamentali, un fattore importante nel contesto di un'osteoporosi.
IL FERRO
Vari studi dimostrano che livelli di ferro considerati "normali", ma tendenzialmente alti peggiorano molti stati di malattie croniche. Il ferro è un elemento ambiguo, in quanto è necessario per l'emoglobina, ma se in eccesso, è tossico per le cellule. Non per niente in passato si trattavano molte malattie con i salassi! Ci sono istituti in Europa che tutt'ora praticano salassi, il problema è che non è facile farli da soli. Assicurarsi che non vi sia ferro nei vari integratori.
OSSIGENO-OZONO-TERAPIA (Auto-emo)
Vi è una vasta letteratura in merito. Utile nel contesto della fibromialgia in quanto è uno stimolo potente per l'organismo ed i processi metabolici a livello cellulare. Inoltre, se è presente una componente infettiva, (microbi, parassiti o funghi) l'ozono riesce in genere ad eliminarla.
METALLI PESANTI
Vale la pena di effettuare l'analisi del capello per assicurarsi che non vi siano livelli tossici di metalli pesanti nell'organismo

 
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