Ho 9 mesi circa, e ancora tanta tantissima paura degli estranei. Il mio medico comportamentalista dice che non mi passerà mai del tutto, ma mi sta aiutando a migliorare. A chiunque abbia un cagnolino che come me ha tanta paura consiglio di non scoraggiarsi, e di consultare un medico come il mio....SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE O SINDROME DA CANILEby Diego Cattarossi,E’ una patologia comportamentale frequente, che presenta diversi gradi di gravità.E’ comunque comune a tutti i gradienti di intensità un deficit nella gestione delle informazioni sensoriali in seguito allo sviluppo giovanile in ambiente ipostimolante, o con stimoli molto diversi da quelli che l’animale si troverà ad affrontare.Viene definita anche Kennel Sindrome (Sindrome da Canile) perchè ne sono più interessati i cani fatti crescere chiusi in un canile, che impedisce fisicamente il contatto con la maggior parte degli stimoli con i quali si troverà a doversi confrontare fuori dalla sua gabbia.I cani affetti da questa sindrome presentano esplorazione statica e posture di attesa. Significa che annusano ed osservano l’ambiennte circostante stando fissi sulle quattro zampe invece che camminare normalmente e spesso si fermano immobili come “congelati” dalla paura.Il classico cane vissuto in campagna con gli uccellini che si trova improvvisamente in città, è il candidato più probabile! Così come il soggetto di razza purissima, che l’allevatore tiene in gabbia fino ai 6 mesi per vedere se diventa degno di sfilare alle esposizioni cinofile ma che suo malgrado tradisce le aspettative e viene venduto come cane da compagnia.Questi cani si muovono e mangiano solo di notte, quando l’ambiente è meno stimolante (non ci sono persone, non ci sono elettrodomestici, non ci sono macchine, ecc.).Hanno paura di tutto ciò che non conoscono, specialmente rumori e persone estranee.Si possono riconoscere 3 stadi clinici: fobico, ansioso, depressivo.Nello stadio fobico si riesce ancora a riconoscere un oggetto o gruppo di oggetti responsabili dalla sua paura. Nello stadio ansioso vi è un fenomeno di generalizzazione che gli impedisce di essere sereno in qualsiasi situazione. Nella fase depressiva subentrano comportamenti autoappaganti come leccarsi o mordersi insistentemente una zampa o la coda fino a potersi mutilare da solo.In strada: si immobilizza al primo rumore, e più si tira, più lo si sgrida, più si blocca!In ambulatorio: sotto la sedia del proprietario, in braccio al proprietario.Sul tavolo da visita: una sfinge, gli si può amputare un’arto senza anestesia!Al campo di addestramento: sembra scemo, “non capisce niente”! In realtà il cane ha mantenute molte capacità di apprendimento, ma essendo in preda al panico non riesce a concentrarsi e quindi a ricordare quello che gli si spiega.La sindrome da privazione sensoriale è una malattie che dev’essere approcciata sempre con l’ausilio di farmaci.Non limitatevi quindi ad aspettare nella speranza che passi da sola e non rivolgetevi solo ad un addestratore cinofilo. E’ indispensabile l’ausilio di un Medico Veterinario Comportamentalista che vi possa consigliare la terapia medica migliore per il vostro amico.
HO PAURA DEGLI ESTRANEI.... VOLETE SAPERNE DI PIU'?
Ho 9 mesi circa, e ancora tanta tantissima paura degli estranei. Il mio medico comportamentalista dice che non mi passerà mai del tutto, ma mi sta aiutando a migliorare. A chiunque abbia un cagnolino che come me ha tanta paura consiglio di non scoraggiarsi, e di consultare un medico come il mio....SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE O SINDROME DA CANILEby Diego Cattarossi,E’ una patologia comportamentale frequente, che presenta diversi gradi di gravità.E’ comunque comune a tutti i gradienti di intensità un deficit nella gestione delle informazioni sensoriali in seguito allo sviluppo giovanile in ambiente ipostimolante, o con stimoli molto diversi da quelli che l’animale si troverà ad affrontare.Viene definita anche Kennel Sindrome (Sindrome da Canile) perchè ne sono più interessati i cani fatti crescere chiusi in un canile, che impedisce fisicamente il contatto con la maggior parte degli stimoli con i quali si troverà a doversi confrontare fuori dalla sua gabbia.I cani affetti da questa sindrome presentano esplorazione statica e posture di attesa. Significa che annusano ed osservano l’ambiennte circostante stando fissi sulle quattro zampe invece che camminare normalmente e spesso si fermano immobili come “congelati” dalla paura.Il classico cane vissuto in campagna con gli uccellini che si trova improvvisamente in città, è il candidato più probabile! Così come il soggetto di razza purissima, che l’allevatore tiene in gabbia fino ai 6 mesi per vedere se diventa degno di sfilare alle esposizioni cinofile ma che suo malgrado tradisce le aspettative e viene venduto come cane da compagnia.Questi cani si muovono e mangiano solo di notte, quando l’ambiente è meno stimolante (non ci sono persone, non ci sono elettrodomestici, non ci sono macchine, ecc.).Hanno paura di tutto ciò che non conoscono, specialmente rumori e persone estranee.Si possono riconoscere 3 stadi clinici: fobico, ansioso, depressivo.Nello stadio fobico si riesce ancora a riconoscere un oggetto o gruppo di oggetti responsabili dalla sua paura. Nello stadio ansioso vi è un fenomeno di generalizzazione che gli impedisce di essere sereno in qualsiasi situazione. Nella fase depressiva subentrano comportamenti autoappaganti come leccarsi o mordersi insistentemente una zampa o la coda fino a potersi mutilare da solo.In strada: si immobilizza al primo rumore, e più si tira, più lo si sgrida, più si blocca!In ambulatorio: sotto la sedia del proprietario, in braccio al proprietario.Sul tavolo da visita: una sfinge, gli si può amputare un’arto senza anestesia!Al campo di addestramento: sembra scemo, “non capisce niente”! In realtà il cane ha mantenute molte capacità di apprendimento, ma essendo in preda al panico non riesce a concentrarsi e quindi a ricordare quello che gli si spiega.La sindrome da privazione sensoriale è una malattie che dev’essere approcciata sempre con l’ausilio di farmaci.Non limitatevi quindi ad aspettare nella speranza che passi da sola e non rivolgetevi solo ad un addestratore cinofilo. E’ indispensabile l’ausilio di un Medico Veterinario Comportamentalista che vi possa consigliare la terapia medica migliore per il vostro amico.