CCSVI & SM

28 marzo 2011 - TG2 Medicina 33 - Intervista al prof. Paolo Zamboni


  (clicca per ingrandire)28 marzo 2011 - TG2 Medicina 33(trascrizione dell'intervistaCampagna internazionale di raccolta fondi Brave Dreams (Sogni Coraggiosi). Le modalità per versare sono indicate sul sito dell'Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla:http://bravedreams.ccsvi-sm.org/ Intervista di Luciano Onder al prof. Paolo ZamboniL. Onder: "Prof. Paolo Zamboni, cos'è questa malattia da Lei scoperta?"P. Zamboni: "Negli ultimi 10 anni abbiamo osservato la circolazione venosa nel cervello, soprattutto a livello del collo, dove appaiono delle vene che si restringono e questa è l'essenza, cioè il fatto che queste vene scaricano il sangue dal cervello molto lentamente."L. Onder: "Ma come nasce l'ipotesi che questa malattia sia poi la causa o una delle cause della sclerosi multipla."P. Zamboni: "Sicuramente non è l'unica causa della sclerosi multipla, è però una causa, una delle cause, che sicuramente influenza in modo significativo il sorgere e il decorso della malattia."L.Onder: "I malati di sclerosi multipla hanno sempre anche questa malattia vascolare?"P. Zamboni: "No, ce l'hanno molto frequentemente, ma non è detto che tutte le sclerosi multiple abbiano questa condizione sfavorevole."L. Onder: "L'ipotesi della relazione tra sclerosi multipla e questa malattia vascolare, che tipo di intervento suggerisce? Lei, cosa ha ipotizzato? Cosa fare?"P. Zamboni: "Abbiamo fatto uno studio pilota in cui abbiamo visto che aprire queste stenosi con un palloncino, quindi con un intervento mini-invasivo, può determinare qualche vantaggio in termine di diminuizione di sintomi e miglioramento della prognosi della malattia. Naturalmente sono necessari altri studi e altre sperimentazioni."L. Onder: "E' importante a questo punto, che è un momento di passaggio, dare un messaggio preciso ai malati. Cosa dire ai malati?"P. Zamboni: "Dobbiamo dire ai malati che devono avere pazienza, perché il primo studio è stato uno studio di assaggio e ora noi abbiamo bisogno di studi, non solo da parte nostra, ma anche di altri gruppi che stanno lavorando su questo nel mondo, per potere capire esattamente come e su chi intervenire. I malati sono invitati a partecipare a queste sperimentazioni perché sono eticamente protette. Devono invece diffidare di ogni altro tipo di attività speculativa che potrebbe anche andare a detrimento delle loro condizioni."