MY REVENGE

Dipendenza affettiva


Spesso càpita che ci si innamori della persona sbagliata.Quando siamo innamorati é come se avessimo del prosciutto sopra agli occhi,ci ILLUDIAMO di cose che NON esistono e sembra che ogni forma femminile/maschile (riguarda anche gli uomini questo problemino eh!)  che oltrepassi il suo sgaurdo,o le sue amicizie possano "toglierci il trono",senza voler capire semmai che a LUI/LEI di noi non gliene frega proprio una emerita mazza.A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita un amore impossibile,improbabile,strano o tormentato.E questo é abbastanza normale fin quando si é giovani e alle prime armi,senza esperienza e soprattutto inebriati dalle prime cottarelle.Ma quando ad un'età non più adolescenziale l'amore platonico e duraturo inizia a prendere gran parte del nostro tempo e della nostra giornata, si arriva ad una dipendenza affettiva; quando l'illusione é più forte dell'ipotetico amore allora si passa ad un amore patologico,malato.La dipendenza affettiva non é  propriamente "amore non corrisposto", ma tutto ciò che ci lega ad una persona. (Qualsiasi essa sia ed indipendentemente dal rapporto che si ha con la stessa)Nella dipendenza affettiva, ciò che viene sperimentato come amore diventa una droga. I sintomi della dipendenza sono gli stessi :ebbrezza: il soggetto prova una sensazione di piacere quandosta con il partner, che non riesce ad ottenere in altri modi e che gli èindispensabile per stare bene. tolleranza: il soggetto cerca dosi di tempo sempre maggiori dadedicare al partner,riducendo sempre di più il proprio tempo autonomo e icontatti con l'esterno. astinenza: il soggetto sente di esistere solo quando c'èl'altro,la sua mancanza lo getta in uno stato di allarme. Pensare la propriavita senza l'altro é inimmaginabile. L'altro è visto come l'unica fonte digratificazione,le attività quotidiane sono trascurate,l'unica cosa importante èil tempo trascorso con l'altro. incapacità di controllare il proprio comportamento: unariduzione di lucidità e capacità critica che crea vergogna e rimorso e che inqualche momento viene sostituita da una temporanea lucidità,cui segue un sensodi prostrante sconfitta e una ricaduta nella dipendenza,che fa sentire piùimminenti di prima i propri bisogni legati all'altro.  Questi processi si colorano di rabbia e senso di colpa.Inoltre, a differenza delle droghe, che sono più facilmente disponibili, si può generare una paura ossessiva di perdere la persona amata, espressa con gelosia e possessività, che si alimenta smisuratamente ad ogni piccolo segnale negativo che si percepisce. La posizione paradossale che caratterizza la dipendenza affettiva è: “non posso stare con te” (per il dolore in seguito a umiliazioni, maltrattamenti, tradimenti) “ne senza di te”, (per l'angoscia al solo pensiero di perderti).La dipendenza affettiva affonda le sue radici nel rapporto con i genitori durante l'infanzia.Le persone dipendenti da bambini hanno ricevuto il messaggio che non erano degni di essere amati,o che i loro bisogno non fossero importanti. Queste persone di solito provengono da famiglie in cui i bisogni emotivi son statitrascurati in virtù dei bisogni materiali. La crescita copre la ferita,ma lalascia insanata. Attraverso l'identificazione con il partner le persone dipendenti cercando di salvare sestessi e colmare le proprie carenze affettive. Nella vita di coppia si riattribuiscono più o meno inconsapevolmente ,un ruolo simile a quello vissuto con i genitori, nel tentativo di cambiare il finale. L'assenza della possibilità di sperimentare una sensazione di sicurezza nell'infanzia genera il bisogno di controllare l'altro, nascosto dietro un'apparente tendenza all'aiuto. Il principale problema nella risoluzione delle dipendenze affettive é l'ammissionedi avere un problema. Esistono,infatti, dei confini estremamente sottili traciò che in una coppia é normale e ciò che diviene dipendenza.Lo psicoterapeuta può aiutare l'individuo ad osservarsi nelle relazioni e divenire consapevole del messaggio che ha di sé,in modo da poter accedere al proprio concetto profondo di sé per cambiarlo. Alla prossima ragazzuoli!