sbagliando

Post N° 27


DimenticanzaMi distacco con fiato che diventa azzimoLievita il disappunto, si dilata il disingannoSono la freccia al centro, l’essenziale è.Il mio cuore carta pesta, un infuso di sensiLa gente non è presenza, è un’ assenza ossutaPiccola e fragile, vaga come un cane randagioViali alberati di inedia e viole del pensieroFiori e altare, una preghiera che cola come ceraPensieri e perdite di memoria a casoIl vento, scala di un viandante: una pienaScendere e salire, correre e cadereRespirare memorie e cantiMetri di tempo come un campo di granoGiallo, colore e atmosfera tersaHo gettato la spugna, mentre cancellavo un ricordo.Eri in piedi come un viaggiatore ansante.Desideravi cogliermi come un fiore, in un abbraccio prendermiil tempo  ti ha aspettato, ma una danza chiamaLa dimenticanza è l’oppio che si dà alla fame, mio caro amore.