sbagliando

Post N° 46


CarnavalChicchi di coriandoli per la strada, colori come sassiSgargianti  le sensazioni, i suoni, movimento e ondaE’ un carnevale acerbo che si consuma, che mi consumaLa musica si muove sul mio corpo, sento il tonfo del ritmoLibertà, vorrei urlare la libertà come un innoTra le cose più povere che ci sono, tra il senso profondoHo imparato a suonare, per stupirmi appena possoOggi il sole è caldo, intenso come una ferita Le strade corrose di vento, la nebbia sfuma morbidaL’istinto cresce, l’arte dell’osservare maschere e moscheRonzio di parole, vocio di canzoni, irrisolte memorieIl raso come un soffio rosso, un fuoco che non bruciaIncredibile inarcarsi di case e cose, terra che si muove.