sbagliando

Post N° 47


Il mio nome…chiedilo al tempoIl tuo nome…eternitàHo chiesto aiuto al mio crudele romanticismo per ridare vigore alla vita, alla voce di un cantante disilluso. Lo squarcio nel cielo, il mare infuso alla saggezza popolare, l’incredibile dire e ridire intorno all’amore eterno, perduto. L’amore è raro quanto la follia di un saggio, quanto il virtuosismo di un musicista alla sua prima  incoscienza. La saggezza non esiste tra le curve dell’abbraccio degli amanti. Occhi che penetrano occhi, ogni distacco come partorire un dolore. Che accattivante scena madre, due rari personaggi, due protagonisti in sordina, perché la passione si consuma in silenzio, in un soffio. Qualcosa che ti prende lo stomaco e la mente, che ti rende insofferente, mi ricorda il ricordo. L’urgenza che ti fa sonnecchiare in una scelta. La guerra delle stagioni, infatti la passione è la vera guerra che consumo nella mia sigaretta accesa. I versi lasciamoli al Poeta,qualunque possa essere, mentre il perdono di tutto ciò che è liso, lasciamolo al consumarsi delle candele…Per strada ho visto un fiore che cresceva a forza tra il cemento e non è amore questo, non amava mentre si costruiva un velluto per corazza? La passione è il suo colore del vino, in cui mi inebrio. E’ più bello del mattino tutto ciò che posso toccare con le mie mani, in una carezza che sembra calore.  Ti chiederei poche parole:” Parlami delle stelle che pungono la notte”. Risvegliandomi al tuo fianco il giorno sarebbe la mia vanità svelata,ma non darmi per cena l’ovvietà, così che col tempo non possa invecchiare prima del dovuto. Il silenzio il sipario…Il solo sicuro di essere…possesso dell’impossibile.