sbagliando

Post N° 50


Vorrei vivere mille anni solo per guardare il mare di oggi, per osservare le increspature del suo vestito al tramonto. Non ci sono colori più belli del suo azzurro che si tinge di rosso in una giornata propizia. E’ come se Il sangue della terra si riversasse tutto in quel pensiero che porterà alla notte, quel sentire acuto di salsedine, quel rapimento al cuore come un tuffo azzardato in qualcosa di impensabile: il domani. Mi ha rapita il colore del mare , anche se è durato un istante per i tempi di questa terra. Ha avuto la durata di una clessidra rotta nel mio sentire del momento: adesso. Che paesaggio da brivido quel quadro in estemporanea che è la mia immaginazione: adesso. Oggi la serenità mi passeggiava al fianco e non c’era nessun chiasso nei miei pensieri. Come capire il mormorio di un’onda, che ha innumerevoli parole, credo solo uno il senso: incanto. Ho gettato lo sguardo sulla riva, sulla linea di seta dell’orizzonte e non avevo paura di soffermarmi sull’inconoscibile: il domani. Mi sono ritrovata a sorridere con un fare sciocco e sgarbato: stupore l’effetto. Ti ho sognato stanotte, come tante notti. Eravamo così vicini da spaventarmi ed ingannarmi di nuovo: incredibile a dirsi. Solo l’intrigo del sogno può tradirti così, portarti con garbo lontano. Al risveglio mi sono sentita un vetro infranto per disattenzione umana, una corda tirata al di là della sua portata.  Sai, oggi ho visto il mare e mi sono sentita come una nave in porto: finalmente. Ho pensato non importa il domani: finalmente. Ho avuto la bellezza del mondo ad un passo: il presente, il mare. Il resto non ha più importanza: è già notte.