sbagliando

Post N° 53


Memorie di un lavavetriI miei occhi appesi ad un finestrino: i tuoi occhi.Nessun rimorso sulle strade della mia città. Ho viaggiato.Ho percorso centro chilometri in un fiato: mare e cemento.Ho sperato e atteso: occhi sconosciuti e poi il vento.L’acqua sul vetro era il mare o la speranza: chissà.La notte una vecchia accattona con le calze strappate.Correva la mia auto ed era come il velluto: il giorno moriva contento.I colori ed i rumori callosi nelle auto in sosta al semaforo.I tuoi occhi contavano monete e si sono imposti all’attenzione.Un secondo, l’acqua, il tremare delle mani, il calore delle auto.Il tempo come un pazzo in fuga: tutti noi fuggitivi.Ti ho visto contare monete, cinque monete: cinque pezzi di pane.Un sorriso come stretta di mano nel tuo vestito triste.Un augurio in punta di labbra: “Buona strada!”.