Creato da Ester_d il 29/04/2015

SECRET MIND

MY SECRET ROOM

 

 

ORA SO DOVE VIVI

Post n°37 pubblicato il 03 Ottobre 2024 da Miele.Speziato0

 

 

 

 

Era autunno inoltrato.

Decise di fare una passeggiata su un sentiero che costeggiava il bosco. La giornata era nuvolosa e un'aria frizzantina muoveva le foglie  che, con i loro colori di giallo e rosso  dondolavano sui rami. L'aria era pregna del profumo dei funghi, di umidità e di qualche camino acceso nelle vicinanze.

D'un tratto vide un gatto nero.

Era seduto sul sentiero e guardava nella sua direzione. Gli si avvicinò lentamente pensando che l'animale si fosse perso oppure che vivesse in qualche casa situata in zona. 

Quando fu a pochi metri da lui, il gatto si mosse in direzione del bosco. Il suo cuore fece un balzo. Era Lei. Aveva un segno inconfondibile: la coda più corta rispetto agli altri gatti. Ma non poteva essere reale. La gatta era venuta a mancare 4 mesi prima in modo tragico. Forse era solo frutto della sua fantasia e del dolore per la sua perdita, che ancora ristagnava nel suo cuore.

Si avvicinò nel punto dove la gatta si era inoltrata. Guardò all'interno del bosco e la vide di nuovo. La guardava, assicurandosi che la stesse seguendo. Poi miagolò  e prese a zampettare verso la parte più fitta. Le andò dietro togliendo i rami con le mani per farsi strada e guardando attentamente dove metteva i piedi ma senza perderla d'occhio. 

La gatta ogni tanto si girava per assicurarsi che la stesse seguendo. Lei non si preoccupò minimamente che in qualche modo potesse perdersi, doveva seguirla. 

Non riuscì a calcolare quanto tempò passò. Forse una mezz'ora. Forse di più.  Ma la gatta era sempre davanti a lei che camminava e sembrava sicura di dove stesse andando.

Poi, spostò un ramo e all'improvviso si palesò davanti a lei una radura. Immensa. Il sole tiepido brillava e una leggera brezza faceva ondeggiare una distesa di fiori di diversi colori. Un profumo dolciastro le riempì le narici e lo riconobbe all'istante. Era stato il segnale che tutto era compiuto.

La gatta le si avvicinò. Le passò tra le gambe e fece le fusa. Si abbassò e cerco di accarezzarla. Sentì sotto le dita il pelo morbido. Gli occhi le si riempirono di lacrime.  Poi la gatta lentamente si allontanò.  Si girò e si inoltrò tra la distesa di fiori. La chiamò a gran voce. Ma non tornò indietro.

Pensò soltanto "ora so dove vivi".

E tornò verso il bosco senza aver prima preso uno di quei fiori. 

Provò a tornare su quel sentiero più volte. Ma non vide più la gatta. E lei non seppe come inoltrarsi nel punto esatto del bosco. 

Un fatto curioso: il fiore non sfiorì mai.



 
 
 
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