La ragazza non doveva essere tanto più grande di lui aveva un viso sottile lungo, armonioso nel sonno, era inquietato però dalla cintura che le penzolava dalla bocca macchiata da saliva che continuava a gocciolarle fuori.La osservò ancora per qualche secondo in silenzio e nell'immobilità più assoluta, poi decise. Prese un piccolo sasso circolare che trovò tra il terriccio e le piante e con un gesto misurato lo tirò a parabola in modo che le colpisse una gamba, e contemporaneamente si acquattò attendendo una reazione. Non ve ne furono.Uscì con cautela dai cespuglio guardandosi attorno alla ricerca di un tranello, poi quando fu accanto alla donna, alzo la lancia e la punto contro la gola di lei tendo fissa la punta poco sotto alla carotide, se avesse fatto un'azione violenta l'avrebbe infilzata senza alcuna esitazione. Allungò una gamba e le mollò in calcio nel polpaccio con una forza tale da svegliarla da quel sonno innaturale.Il viso di lei era imperlato di sudore ed emise un gemito sibilante quando ricevette il colpò. Il ragazzo indietreggiò con un salto e le sue braccia portarono la lancia più indietro pronte a sferrare un colpo mortale, poi attese.Fenice si riebbe, e subito un mal di testa le fulminò il capo, bagliori bluastri saettarono sulle sue retine e trovò la forza di girare la testa nella direzione del colpo alla gamba, pensava ad un serpente o ad un altro predatore, forse a un cacciatore come quello che aveeva già incontrato. La sua vista annebbiata inquadrò un ragazzo che minacciosamente la puntava con una lancia.
SUDORE
La ragazza non doveva essere tanto più grande di lui aveva un viso sottile lungo, armonioso nel sonno, era inquietato però dalla cintura che le penzolava dalla bocca macchiata da saliva che continuava a gocciolarle fuori.La osservò ancora per qualche secondo in silenzio e nell'immobilità più assoluta, poi decise. Prese un piccolo sasso circolare che trovò tra il terriccio e le piante e con un gesto misurato lo tirò a parabola in modo che le colpisse una gamba, e contemporaneamente si acquattò attendendo una reazione. Non ve ne furono.Uscì con cautela dai cespuglio guardandosi attorno alla ricerca di un tranello, poi quando fu accanto alla donna, alzo la lancia e la punto contro la gola di lei tendo fissa la punta poco sotto alla carotide, se avesse fatto un'azione violenta l'avrebbe infilzata senza alcuna esitazione. Allungò una gamba e le mollò in calcio nel polpaccio con una forza tale da svegliarla da quel sonno innaturale.Il viso di lei era imperlato di sudore ed emise un gemito sibilante quando ricevette il colpò. Il ragazzo indietreggiò con un salto e le sue braccia portarono la lancia più indietro pronte a sferrare un colpo mortale, poi attese.Fenice si riebbe, e subito un mal di testa le fulminò il capo, bagliori bluastri saettarono sulle sue retine e trovò la forza di girare la testa nella direzione del colpo alla gamba, pensava ad un serpente o ad un altro predatore, forse a un cacciatore come quello che aveeva già incontrato. La sua vista annebbiata inquadrò un ragazzo che minacciosamente la puntava con una lancia.