Pensieri e parolacce

SUDORE


Fenice rimase immobile sapeva che i montanari di quella foresta erano persone pericolose e i giovani spesso dovevano provare il loro valore in battaglia, quindi lo guardò tentando di non apparire ostile.- KI SIT? DA DOV ARIVTA'? - l'aprostrofò il ragazzo parlando quasi sottovoce ma con voce decisa e sibilante. Nel cervello di Nadine qualcosa si sbloccò, parte del suo addestramento bussò alla porta della memoria con n impeto dovuto all'adrenalina che le stava circolando nel sangue per tutta la situazione nonostante l'indebolimento fisico. Capì quello che il ragazzo aveva detto - chi sei, da dove vieni - e ricordò improvvisamente quella parte del dialetto che per tanto tempo aveva dovuto imparare con l'induzione ipnotica e subliminale.Forse faceva parte dei partigiani montanari che combattevano gli invasori della Fratellanza, o forse era solo un ragazzo, un piccolo cacciatore in cerca di una preda nella foresta, ed aveva trovato lei.La canadese ebbe una sensazione positiva e sorridendo gli rispose nella sua lingua dicendole chi era e perchè era lì, il viso del ragazzo si distese mise la punta della lancia in alto, si guardò intorno e fece un segnale con la mano libera, poi sorrise a Nadine si portò a lei vicino sempre con fare circospetto, poi si accovacciò e sorridendole estrasse dalla una borsa che aveva alla cintura un piccolo otre che le porse.