Pensieri e parolacce

SUDORE


Si sparò la dose direttamente nel quadricipite femorale e una vampata viola le arrivò dalla punta dei piedi al cervello tingendo il mondo per un breve istante.Tutti i dolori la stanchezza la fatica scomparverò e la sua mente fu nuovamente lucida. Nadine era di nuovo Fenice, e come fenice era risorta dal rogo del suo corpo inondato da ustionanti anfetamine che le bruciavano le sinapsi.Con un breve sguardo compianse il ragazzo che le aveva porto l'acqua e una nota di tristezza le passò sul viso, mentre il suo corpo era già in azione pronto al combattimento. quell'aiuto inatteso forse le avrebbe salvato la vita. Ma più di ogni altra cosa voleva chiudere la questione con i cacciatori della Fratellanza ora che il suo fisico glielo permetteva.Una serie di balzi e di capriole e strisciando tra le piante della jungla la defilò dallo scontro a fuoco, fino a portarla verso quello che lei pensava fosse il fianco del nemico. Se i rapporti dell'intelligence erano corretti se quelli che stavano combattendo erano i resti della squadra che lei aveva combattuto se non vi era più di una squadra Rahal ... i nemici dovevano essere due. Sapeva che i cacciatori biomodificati della Fratellanza agivano in squadre di tre elementi, ma troppi "se" le tromentavano la mente.Per cui fece quello per cui l'avevano addestrata, chiuse la parte razionale e si dedicò all'azione. I suoi sensi si espansero, i muscoli si irrorarono di sangue e i suoi occhi iniziarono a percepire ogni minimo movimento ogni minimo colore. Rimpianse il suo sensore ottico che le avrebbe permesso di rilevare il calore e la avrebbe aiutata a centrare il bersaglio mentre cercava i cacciatori.Perline salate le scorsero sulla fronte e sceserò a bruciarle gli occhi annebbiandoli mentre si avvicinava alla zona dove intuiva fossero i nemici.