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Ancient Astrology

Post n°31 pubblicato il 04 Gennaio 2007 da sir_simon
 

Buongiorno a tutti!!!
Ho passato questa lunga pausa per documentarmi un poco sugli argomenti che seguiranno.. e gia da un po di tempo volevo scrivere un articolo sulle conoscenze astronomiche delgi antichi egizi.

Il vero problema è che ero a conoscenza di alcuni piccoli dettagli mysteriosi, ma purtroppo non sono stato in grado di ricostruire il puzzle completo. Perche in fondo, le notizie di cui volevo riferirvi sono davvero frammentarie. Proveremo dunque insieme a ricostruire il disegno completo, ma sono certo fin da ora che non sarà possibile. ho passato questi giorni (per non dire settimane) a raccogliere materiale e documentazione in proposito. Con scarsa fortuna. E alla fine delle mie ricerche ho trovato pochissime risposte. In compenso sono aumentate a dismisura le domande.

Sappiamo tutti chie gli antichi egizi erano davvero all'avanguardia per quanto riguarda l'astronomia.
Sappiamo tutti che gli antichi egizi guardavano la costellazione di orione con particolare attenzione. Sappiamo inoltre che osservavano Sirio in modo davvero ossessivo, al punto da basare il loro calendario su di essa. E con estrema precisione.
In effetti il loro calcolo differisce da quello moderno di pochi minuti all'anno. (ne ho appena accennato qui.)

Ma come facevano ad osservare le stelle con tale precisione? sappiamo che non conoscevano il vetro (almeno cosi assrisce il CICAP, anche di questo abbiamo gia parlato nell'articolo "le lampade di Dendera").

Facciamo un passo avanti:
Era il 31 gennaio 1862. astronomo statunitense, tale Alvan Clark, scoprì la cosiddetta "compagna oscura" di Sirio, denominata Sirio-B invisibile a occhio nudo, scoperta tramite un moderno (per l'epoca) telescopio. Nel 1925 essa venne poi classificata come "stella nana bianca" dall'astronomo W.S.Adams.

La cosa curiosa è che gli antichi egizi ne conoscevano l'esistenza. Alcune popolazioni che passano l'esistenza in condizioni davvero primitive, nell'africa centrale (ci torneremo sopra prossimamente) conoscono l'esistenza di tale compagna oscura per tradizione orale, pur non avendo mai visto nemmeno un paio di occhiali... figuriamoci un telescopio.

Ma allora.. come potevano gli egizi averla scoperta e studiata? Il mistero si infittì per anni, quando una spedizione russa rinvenne alcune lenti risalenti al periodo del faraone Sempempses.

immagine
Sono lenti di cristallo, di perfezione assoluta. Ceramente un oggetto del genere era perfetot per scrutare il cielo.
Ma questo piu che offrire risposte, pone altre domande. La produzione id lenti ottiche, quelle per microscopi e telescopi, per intenderci, è una vera e propria sfida tecnologica. Perchè la minima impurità non permette di ottenere una lente utilizzabile, perchè l'imperfezione verrebbe ingrandita migliaia, milioni di volte, e coprirebbe l'oggetto che si vuole ingrandire.

Ma non solo il cristallo deve essere perfetto. Anche la sua lavorazione lo deve essere. Levigare una lente è una operazione non certo priva di problemi. Anzi... è piu semplice trovare un cristallo perfetto.

La perfezione della levigatura di quella lente egizia di cui ho riportato una foto, si puo' ottenere solo con un abrasivo speciale, l'ossido di cerio. E lenti analoghe sono state rinvenute in Irak e nell'Australia centrale, segno che la tecnologia per produrle era diffusa in diversi continenti.

Che provenga da una civiltà avanzate precedentemente esistita, madre di tutti i popoli?

Non possiamo dare risposta. Ma torniamo al nostro ossido di cerio. Perche e' il vero mistero di tutto questo...

L'ossido di cerio è un elemento chimico non presente in natura, e si può produrre solamente tramite un sistema elettrochimico. E' assolutamente impossibile isolarlo senza energia eletrica.

E quindi.. ancora una volta mi chiedo: gli egizi conoscevano l'elettricità? Il ritrovamento di queste lenti non costituisce certo una prova... però è certamente un indizio.

e tre indizi costituiscono una prova....

 
 
 
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Un blog di: sir_simon
Data di creazione: 29/10/2006
 

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