tra magia e mistero

Antropologia della morte parte III


Sono tre i modi che l'uomo ha di affrontare la Morte:Negazione: consiste nel negare che l'avvenimento spiacevole sia accadutoDiniego: consiste nel rifiutare la realtà. Ignorare l'esistenza dell'accaduto. Di solito si presenta in psichi poco sviluppate, infantili, persone con Io debole o disturbato;Rimozione: è una tendenza a tener fuori, espellere, bandire dalla coscienza idee o impulsi inaccettabili, rendendoli inconsci.Per rendere l'idea di quanto l'uomo possa essere spaventato da questo avvenimento, basti pensare alla sindrome di Cotard. Questa sindrome è uno stato psichico da fasi depressive, tendenze suicide e idee di negazione attraverso le quali si ha la sensazione di non possedere più il corpo, organi o addirittura un'Anima, arrivando così alla convinzione di non poter morire.Dal 600 si notano alcuni cambiamenti nella rappresentazione della morte cristiana, la fonte essenziale fu: "esercizi spirituali" di Sant Ignazio Loyola. In questi esercizi lo sguardo è rivolto costantemente alla morte.Ne è inclusa anche una meditazione nella quale si affronta il transito finale:incertezza del tempo della Motre;separazione dagli amici e dalla famiglia;angoscia con la sorte dell'Anima e del corpoansia di dover rendere contodi tutti gli atti di questa Vita;terrore al pensiero del giudizio;estrema unzione;aspetti fisici della Morte;meditazione sulla sorte dell'Anima e del corpo dopo la Morte;I cambiamenti di cu parlavo sono palesi. Infatti l'uomo non è piu considerato diverso dagli altri esseri viventi e non viene più gratificato con l'illusione di un'inesistere universo ultraterreno ma nazi, lo si invita a godere il tempo che resta.Nella dottrina stoicista si cerca di liberare l'evento dalla Morte dalle sue cariche di terrore e di accettarla come evento naturale che, dimenticando la promessa di una Vita ultraterrena, appartiene all'ordine delle cose.Secondo un'altra corrente si paragona ad un sonno profondo ed irreversibile.Geremia scrisse:"l'inebrierò affinchè si assopiscano e dormano un sonno sempiterno, ne mai più si ridestino"Geremia51:39In seguito con l'avvento dell'Ellenismo si diffonde l'idea della resurrezione, così l'idea che la Morte sia un lungo sonno acquista nuovi significati. Il corpo decomposto nella Tomba è destinato ad un letargo in attesa del risveglio e non più al sonno irreversibile. Allora sarà riunito all'anima. E' in questo periodo che entra nel vocabolario comune la parola Cimitero ovvero Koimeterion = dormitorio.