tra magia e mistero

I DRUIDI part II


I Druidi rappresentano dunque un caso unico nella storia dei popoli originatisi dal comune ceppo indoeuropeo. Espressione profonda e rappresentativa di uno spirito libero, legato alla natura, nel tempo si dimostrarono ad un tempo il principale e il più profondo legame tra le innumerevoli tribù celtiche, finendo inevitabilmente per scomparire quando questo tessuto sociale venne a mancare: in Europa continentale, con la perdita dell'indipendenza e con la progressiva romanizzazione delle principali nazioni celtiche, in Irlanda, molto più tardi con l'avvento del Cristianesimo.Ovviamente, le loro conoscenze non andarono perse in un colpo solo, ma sbiadirono progressivamente. Con la scomparsa del suo ruolo centrale nella società, il potere del Druido si scisse progressivamente nei due aspetti di semplice cantore e poeta, più o meno accettato dal potere cristianizzato, e in quello di mago dei boschi, ultimo custode di reminiscenze del sapere tradizionale, isolato ai confini della società.Ai tempi dello splendore della civiltà celtica, invece, ai Druidi
corrispondeva una ben precisa connotazione di prestigio religioso e sociale simile a quella di altri popoli di origine indoeuropea. Tali ad esempio sono ancor oggi i Bramini tra gli indù, la cui figura risale ancora alle invasioni ariane dell'India, verso il secondo millennio avanti Cristo.Al duplice ruolo sociale e religioso che li accomuna ai Druidi, i Bramini hanno però aggiunto una diversificazione trasformando il loro ruolo in una casta ereditaria chiusa, mentre presso i Celti non esistevano caste, bensì ruoli funzionali, che permettevano pur sempre una certa libertà di mobilità sociale da una funzione all'altra. Questo aspetto era ancora più accentuato presso i Druidi, che pur essendo principalmente gli insegnanti dei figli delle classi nobili, accettavano alle loro scuole itineranti qualsiasi ragazzo realmente dotato che desiderasse istruirsi.