tra magia e mistero

LA CHIMERA


Nel Manuale dei Mostri viene descritta come “un bizzarro predatore a tre teste che caccia sia sul suolo che in aria”. Io la definirei in molti modi, ma di sicuro non userei il termine ‘bizzarro’. Dalla descrizione che viene fornita la si può immaginare come una bestia orribile, un incrocio tra una capra nera, un drago e un leone, dotata di ali, tre teste e la coda. Dicono anche che attacca preferibilmente scendendo in picchiata dal cielo e ghermendo la vittima con i suoi artigli per poi farla a pezzi. Ma quanto di questo è frutto della rielaborazione di idee preformate e quanto proviene, invece, dal mito? Nei più antichi miti la chimera indicava semplicemente la fusione di varie creature unite da un unico corpo. Le chimere più famose sono senza dubbio la sfinge (testa umana e corpo leonino), l’arpia (con corpo piumato), la sirena, il centauro e il satiro. Un discorso a parte va fatto per quei mostri che hanno assunto una caratterizzazione particolare come il Minotauro e l’Echidna E proprio Echidna, la Vipera (per metà una bellissima donna e per metà un serpente maculato) ha generato Chimera dall’unione con Tifone, che aveva cento teste di serpente. Chimera nacque, quindi, come mostro dotato di una testa di capra, una di leone e una di serpente. I suoi fratelli, Cerbero, Ortro e Idra, presentavano tratti intermedi dei genitori ma solo Chimera aveva anche tratti da capra e questo divenne una peculiarità fondamentale. Il suo stesso nome, Chimera, deriva dal greco Khimaira, che significa letteralmente capra, “... il più selvatico tra i domestici e il più domestico tra gli animali selvatici." Storicamente le prime testimonianze vengono fatte risalire a Omero (II. VI, 181-182) e a Esiodo Secondo Omero la Chimera era un leone nella parte anteriore, un serpente in quella posteriore e una capra nel mezzo. Esiodo usa le stesse parole puntualizzando, però, che tale mostro aveva tre teste. Le caratteristiche su cui entrambi concordano sono la sua capacità di sputare fuoco e che si tratta di una femmina. Secondo il mito greco è stata uccisa da Bellerofonte che ha sfruttato il soffio di fuoco per fondere il piombo della lancia e ucciderla. Il mito si riscontra anche tra gli Etruschi, ai quali si deve l’affascinante scultura Chimera di Arezzo, la più famosa rappresentazione di questa creatura mostruosa.
Verso il IV sec d.C. Servius Honoratus, scrive riguardo al significato del mito relazionando, grazie al soffio di fuoco, la creatura a un vulcano della Lycia chiamato, appunto, "Chimaera". Ma ci sono molte altre interpretazioni: secondo Plutarco, Chimera era il nome di una nave, secondo altri scrittori faceva riferimento a una donna Signore della Guerra. Negli ultimi 100 anni l’interpretazione è cambiata radicalmente ed ha assunto un significato astronomico relazionato alla costellazione del leone e all’avvicendarsi delle stagioni. È semplice, quindi, risalire al simbolismo: il leone è la forza, il calore e quindi l´estate; il serpente è la terra, l´oscurità e quindi l´inverno, la vecchiaia; la capra è il passaggio, la transizione e quindi autunno e primavera. Una delle prime cose che saltano agli occhi è l’assurdità dell’accostamento del leone e del serpente con la capra. Nessuno ha paura delle capre. E quindi Anne Roes ha studiato e analizzato fino a giungere alla conclusione che la componente caprina ha sostituito quelle che, in origine, erano delle ali. Da quello che si sa il leone alato deriva dalla mitologia babilonese e sumera. Come si sia giunti all’associazione con la capra e il serpente non è ancora chiaro, ma è possibile che il Cristianesimo, che ha influenzato notevolmente la cultura Europea, abbia avuto un ruolo fondamentale. Sia il serpente che la capra sono, generalmente, associati al Diavolo e a creature malvagie quindi è possibile che la Chimera, già carica di orrori, abbia dovuto subire un’ulteriore aggiunta e sia trasformata in un mostro da distruggere. Da questo punto sono partiti gli ideatori della Chimera presente sui manuali di Dungeons&Dragons. A seconda del colore della componente draconica, infatti, l’arma a soffio della Chimera varia in relazione al tipo di drago da considerare.Ovviamente, per brevità, in questo breve articolo non sono state trattate altre testimonianze storiche che vedono la Chimera (intesa come leone alato) anche tra le popolazioni mesopotamiche, in Egitto e in molte altre culture. Tuttavia mi sembra interessante far notare che in numerose raffigurazioni delle culture mesopotamiche è stato possibili identificare una strana creatura leonina alata, dotata di 2 teste. Tale creatura, definita dagli studiosi come Chimera, soprattutto nelle raffigurazioni più antiche, era legata alla natura e al susseguirsi delle stagioni e non al male.