Memorie

trentuno luglio 19


parlare a telefono con lei è stato come osservare la candela che ho davanti agli occhi in questo momento. so che si sta consumando. impercettibilmente lentamente silenziosamente ma si consuma respiro dopo respiro. è nella natura della candela quindi implicito e dunque va accettato senza tentennamenti? perché inevitabile è accettabile?  non una lacrima cola giù dagli occhi, aspettando la pioggia.  eppure tutto ciò che è inevitabile tutto ciò che non ha via d'uscita che ti mette con le spalle al muro mi spaventa. mi azzera il fiato, mi fa barcollare su gambe incerte. mi terrorizza questo flusso incanalato nella sola direzione possibile. vorrei con le mani interrompere quel costante andamento e creare dighe barriere. bloccarne il corso, strapparlo  e farne coriandoli.ma agito le mani in aria e nulla sembra accorgersi di me. tranne il tempo che mi passa accanto mi sfiora e va oltre. sorridendo beffardo. accettare l'inevitabile è scordarsi che esiste un orizzonte oltre al cielo e al mare. osservare un arcobaleno senza speranza alcuna. l'ineluttabile è realmente bastardo