Memorie

cinque agosto 19


succede che quando tu non vai da loro i ricordi vengono da te e bussano alla tua porta, rimangono immobili sul'uscio a guardarsi un po'  intorno e ti aspettano. non si dimenticano mai di te.sono boomerang colorati di more i miei. le more che si sono affacciate dalla siepe del vicino nel mio giardino, inaspettatamente come le belle sorprese.e il ricordo mi ha portato indietro nel tempo, in una fattoria di campagna come ce ne sono al sud. io piccolo mentre tutti gli altri bambini giocano a pallone su un prato mezzo erba mezzo polvere, io piccolo cammino per i campi perchè voglio vedere gli animali liberi. e seguo strade sterrate. sulle braccia nude il calore del sole, ai lati siepi di more, infinite, che non riesci a smettere di raccoglierle e mangiarle e poi hai male alla pancia. gli altri bambini urlando per il gol, mentre io mani sporche  e silenzioso, ascoltavo le nuvole e parlavo con le farfalle. come adesso.perchè soli si nasce non si diventa.le ho mangiate le more del vicino, le ricordo proprio così, buone, selvagge, spontanee, protette da spine. e le dita sporche si puliscono sulle braccia, esattamente come allora.a distanza di anni sorrido ancora. p.s. la foto è mia, non importa sapere cosa sia, dove si trovi o come sia stata realizzata. non serve sapere a quanti anni luce si trova, che tipo di ammasso sia, la magnitude o la dimensione angolare. osservate quella specie di gioiello fatto di stelle, è gratis.