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l'uomo che ha ucciso novemila farfalle...


L’artista che ha ucciso novemila farfalle.                                                                             Si è chiusa tra le polemiche la retrospettiva londinese dedicata a Damien Hirst, il controverso artista che nella sua ultima mostra alla Tate Modern ha liberato nelle sale farfalle e lepidotteri vivi. Ogni settimana morivano circa 400 esemplari, suscitando le proteste degli animalisti di mezzo mondo [Foto: AP/Matt Dunham ]                                   Ci sarebbero state proteste da parte di tutto il Paese se nella mostra fosse stato coinvolto un qualasiasi altro animale, ad esempio un cane. Il fatto che siano farfalle non significa che non meritino di essere trattate con gentilezza e rispetto                           A parlare è un portavoce della Royal Society for Prevention of Cruelty to Animals che commenta con amarezza la chiusura della mostra di Damien Hirst, il controverso artista inglese che nella sua retrospettiva alla Tate Modern di Londra ha fatto ampio uso di farfalle e falene vive e lasciate libere di svolazzare tra le installazioni.                 Ma quello che potrebbe essere considerato un dettaglio romantico e un tocco di stile, in realtà è stata una vera e propria carneficina: secondo quanto racconta il Corriere della Sera ogni settimana sono morte circa 400 farfalle, ferite o schiacciate dall’incuria dei visitatori.                                                                                                                        In and Out of Love è solo una delle installazioni di una delle maggiori retrospettive dedicate all’artista inglese: la mostra, allestita alla Galleria d’Arte Moderna di Londra lo scorso aprile e chiusa il mese scorso, ha registrato un vero e proprio record di visitatori. Ma solo ora si fa la conta di queste piccole vittime dell’arte: si stima che in cinque mesi siano morte almeno 9.000 farfalle, forzate a vivere in un ambiente innaturale: “In questa cosiddetta “mostra” le farfalle sono obbligate a stare in un ambiente artificiale per tutta la durata della loro vita”, spiega al Telegraph il portavoce della RSPCA. Una vita che, purtroppo è stata anche più breve di quella normalmente prevista per questi insetti: due specie tropicali, la Owl e la Heliconius, il cui ciclo di vita dovrebbe durare circa nove mesi. Hirst ha scelto le farfalle proprio per descrivere la dualità della vita e della morte, della bellezza e dell’orrore: temi già centrali nelle opere dell’artista, che non di rado s’ è servito di animali per rappresentare i propri canoni estetici. I visitatori della retrospettiva, infatti, hanno potuto anche osservare interi animali – perfino un piccolo squalo – imbalsamati e immersi nella formaldeide. La Tate Modern si è difesa dalle accuse di maltrattamenti sugli animali, spiegano che le farfalle hanno vissuto all’interno della mostra l’ultimo stadio del proprio ciclo vitale e che sarebbero morte “per cause naturali”.