Creato da WonderVega il 24/03/2006

MaD In SiCiLy

My ThOuGhTs In A cLoUd

 

 

Post N° 282

Post n°282 pubblicato il 01 Aprile 2007 da WonderVega
 

SLAVA  SNOWSHOW
GUARDA COME NEVICA!

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Lo spettacolo più amato e visto degli ultimi anni. La magia della neve in tutte le sue forme, rivisitata sul palco da una compagnia di clown-mimi di impagabile e commovente poesia allo stato puro, arriva a Palermo… ed è subito un deliro di colori.

 - E' un teatro rituale magico e festoso costruito sulla base delle immagini e dei movimenti, sui giochi e sulla fantasia;

- E' un teatro che nasce inesorabilmente dai sogni e dalle fiabe;

- E' un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni;

- E' un teatro in continuo mutamento che si nutre dell'improvvisazione spontanea nel rispetto scrupoloso della tradizione;

- E' un teatro che si colloca nel filone della sintesi multi-sfaccettata contemporanea, al confine tra vita e arte;

- E' un teatro che crea un'unione epica intimistica tra tragedia e commedia, assurdità e spontaneità, crudeltà e tenerezza;

- E' un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all'interpretazione unica della sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà.

Slava Polunin

Slava è uno dei clown piu' famosi del mondo, ha collaborato anche con il Cirque du Soleil. Considerato "il miglior clown del mondo", in realtà questo russo non è un clown, il termine potrebbe sembrare riduttivo, è piuttosto un esilarante mimo.

Lo spettacolo è una selezione delle sue invenzioni piu' riuscite negli ultimi 20 anni e vale veramente la pena vederlo: la coreografia è colorata e spettacolare nelle sue soluzioni semplici, ma è volta ad arricchire il contenuto, non a sostituirlo (come spesso accade in film e spettacoli in cui gli effetti speciali devono nascondere un vuoto di idee sconsolante).

Che atmosfera si respira ? Difficile spiegare a parole ciò che viene espresso egregiamente senza di esse... personaggi molto colorati, atmosfera surreale e fumettistica, a volte sembra di vivere un film di Charlot, a volte Marcel Marceau o Jacques Tati, a volte la Pantera Rosa... A tratti i clown girano per il pubblico, facendo scherzi di tutti i tipi riuscendo quasi a farti vivere l'irreale realtà di un Muppet Show...

Infinitamente straordinario il finale con palloni giganti coloratissimi portati fra il pubblico creando questo gioco di intese tra attori e pubblico, quest'interazione che in genere il teatro sopprime.  Si termina l'affascinante spettacolo giocando tutti insieme con le "palle di neve"... Un bel modo per ritornare bambini!

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La sua neve ha scaldato i nostri cuori.

 
 
 

Post N° 281

Post n°281 pubblicato il 27 Marzo 2007 da WonderVega
 

Kandinsky is waiting for me!immagine

Dal 10 marzo al 24 giugno 2007 il Palazzo Reale di Milano ospita ''Kandinsky e l'astrattismo in Italia 1930 - 1950''. [...] Il percorso espositivo sarà incentrato su due mostre che hanno segnato la storia della conoscenza dell'opera di Kandinsky in Italia negli anni trenta e quaranta (esattamente alla fine della guerra): quella alla Galleria del Milione del 1934 a Milano e la retrospettiva alla Biennale del 1950 [...] permettendo così di chiarire le basi del ''fenomeno Kandinsky'' in Italia.

Era di fatti l'11 gennaio del 1947 quando si apriva sempre a Palazzo Reale di Milano la grande rassegna Arte italiana e concreta: la prima grande mostra in Europa di arte astratta dopo la fine della guerra, dove Kandinsky era uno dei maestri europei presenti.
Ed è esattamente dopo 60 anni che il Comune di Milano vuole rendere omaggio con questa mostra al grande artista russo. [...]

Io DEVO andarci! Caschi il mondo. Alessandro Cecchi Paone si diachiari etero. Succeda la terza guerra mondiale. Salga Berlusconi al governo. Scoppi un altro scandalo vallettopoli. Mi rifiutino i settembrini. Mi diventino i capelli alla Bob Marley. Arrivi la primavera. Sia condannata la Franzoni. Ricominci Amici di Maria De Filippi. Mi trasformi in una scimmietta. Sparisca il Divino Otelma. Sergio Muniz mi chieda di sposarlo. Diventi hostess dell'EasyJet.

Esiterei solo se Malgioglio si fidanzasse con me... sissì!

 
 
 

Post N° 280

Post n°280 pubblicato il 21 Marzo 2007 da WonderVega
 

Insane Esistenze
Quasi tutte le religioni del mondo ci esortano ad amarci. L'essenza di questa ingiunzione è che se vogliamo amare veramente, dobbiamo avere coscienza dell'intrinseca armonia esistente fra l'amore che proviamo per gli altri (siano essi uomini o animali) e quello che inevitabilmente proviamo per noi stessi. Sebbene altri esprimano opinione diversa, una volta lessi che l'amore per noi stessi è una sana necessità, e se è proteso verso l'esterno non ha nulla a che vedere con l'egocentrismo. L'amore per noi stessi poggia su una verità fondamentale: noi siamo in grado di dare solamente ciò che sappiamo. La meta è quella di realizzare l'ego più maturo e compiuto che ci sia possibile, unitamente alla capacità di spartirlo con altri. Non è possibile amare gli altri (uomini o animali) più di quanto amiamo noi stessi, ma dal momento che il nostro amore non conosce limiti anche la nostra speranza è illimitata.

ORE 08:15 => trovato una gatta con bulbi oculari esplosi e cranio fracassato sul ciglio della strada, ancora viva.
ORE 08:18 => passanti che mormorano soffermandosi un nano secondo tornando a fare ciò che facevano prima dopo aver dato la sbirciata.
ORE 08:20 => contattata la protezione animale per primi soccorsi.
ORE 08: 25 => altra gente che incuriosita guarda e passa.  
ORE 08: 55 => nessuno si presenta all'appello.
ORE 09:00 => vaffanculo la protezione, prendo la micia e la porto dal veterinario.
ORE 09:15 => prima diagnosi. Impossibile recuperare gli occhi.
ORE 10:30 => gattina dagli specialisti di un'altra città (chirurgia oculistica e ortopedia); diagnosi: obbligata asportazione dei bulbi oculari, cranio diviso in due parti e mascella e mandibola schiacciate  rientrate. Difficoltà respiratorie.
ORE 11:30 => Richiesta di Eutanasia. Unbelievable!
ORE 12:00 => Donare una morte dignitosa ad una creatura sofferente.
ORE che seguono... SILENZIO.

L'ingiunzione di "amare il tuo prossimo come te stesso" non ha solamente valore morale. E' un imperativo psicologico. Avere a cuore gli altri è un fatto biologico. Abbi a cuore gli altri e non sarai più solo. E quanto più sarai legato alla vita, tanto più sana sarà la tua esistenza.
JAMES LINCH

 
 
 

Post N° 279

Post n°279 pubblicato il 14 Marzo 2007 da WonderVega
 

Saper pazientare

 

La pazienza non è un atteggiamento altamente praticato in seno alla nostra cultura. Anzi, spesso la pazienza ha l’effetto di renderci impazienti. Vogliamo agire subito, avere risposte immediate. Vogliamo cambiar vita, assicurarci la fama. Ora, senza porre tempo in mezzo. Sorvolando sul fatto che l’azione meditata, le risposte pertinenti, il cambiamento stabile, esigono spesso l’attesa. L’analisi approfondita, la riflessione ponderata, la decisione pacata sono cose che richiedono tempo.

Ciò è tanto più vero per l’amore e per gli affetti in genere. Vogliamo un compagno, una compagna perfetta in un rapporto ideale, e li vogliamo subito. E se la tanto preconizzata liaison non si realizza all’istante, ecco che noi le voltiamo le spalle, incuranti del tempo, della calma, della costanza, fattori essenziali del processo. La pazienza implica la volontà di accettare le sofferenze, di sopportare le dilazioni, di perseverare davanti al sopravvenire delle difficoltà. La sua ricompensa sta nel rafforzamento della mutua dedizione e nella pazienza contraccambiata. La pazienza è la componente basilare di ogni conseguente e perdurante affetto.

 

Tutto ciò che vale, merita d’essere atteso.

[...perchè anche la scimmietta sa aspettare un settembre...]

 
 
 

Post N° 278

Post n°278 pubblicato il 10 Marzo 2007 da WonderVega
 

[Deliri]Non vi aspettate che l'amore vi venga incontro 
Qualcuno ha scritto una volta che non fa conto attendere che la barca dell'amore venga a noi, se non abbiamo provveduto a sospingerla in acqua. So perfettamente che molti sono decisi ad aspettarlo, l'amore, in base alla fiduciosa convinzione secondo la quale "un giorno o l'altro il principe azzurro farà la sua comparsa". O la principessa azzurra, beninteso. Questo può essere vero per pochi fortunati, ma altri potrebbero attendere per sempre, spesso fino al momento in cui si diventa cinici, esseri amareggiati e inaspriti, troppo spaventati per amare, e forse anche incapaci di riconoscere l'amore quand'anche dovessero incontrarlo.
Una volta, quando frequentavo le lezioni all'università, abbiamo ricevuto la visita di un cagnolino. E' entrato in aula per nulla spaurito, dimenando la coda festoso. E ha preso ad aggirarsi fra noi studenti seduti ai nostri banchi, fatto oggetto di tutta l'attenzione che poteva desiderare. Naturalmente noi allievi lo abbiamo coperto di pacche affettuose e di carezze, persino il docente ci ha lasciato fare per qualche minuto, il che ha indotto una delle ragazze a commentare, asciutta: "Ecco una cosa tipica della mia vita. Qui non c'è stata sera in cui non mi sia trovata a tu per tu con la mia solitudine, senza una persona che mi abbia accordato un filo di comprensione. Invece entra un cane randagio ed è ricoperto d'affetto! C'è qualcosa d'ingiusto in tutto questo".
"Be', non è forse poi così pazzesco" le risposi. "Il cane è entrato e con il suo contegno ci ha fatto capire ch'era disposto a dare e a ricevere affetto. Il suo messaggio è stato chiaro, semplice, per niente minaccioso. Tu invece te ne stai seduta, imperturbabile, senza rivelare nulla. Noi non leggiamo nel pensiero. A volte bisogna decidersi a parlare, o quantomeno a lanciare un segnale."
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Ora non saprei dire secondo quali strane connessioni ho sortito un tale racconto. Le mie sinapsi riescono a far compiere giri assurdi ai miei neuroni. E dire che ho terminato la fase mestruale da un pezzo.

 
 
 

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