ci faccio o ci sono?

No Cuffaro No


Non voglio parlare di Cuffaro, delle sue dimissioni prevedibili, delle ragioni della sentenza o di quello che ci gira attorno; voglio solo ricordare il pomeriggio di quel sabato 26 gennaio 2008. Ai più, quella, sembrerà una data come un'altra; agli altri, ai siciliani tutti e a quelli che si trovavano a piazza Politeama prima e per le vie del centro, dopo, sarà una data da mantenere tra i ricordi più cari. All'ora di pranzo, mentre si è a tavola, mangari giunti al dolce, con un bel cannolo in mano, giunge la notizia delle dimissioni di Cuffaro. Il Presidente della Regione, dopo esser stato condannato a 5 anni per favoreggiamento semplice e, soprattutto, dopo la caduta del Governo Prodi, decide di dimettersi, proprio sabato, proprio prima di quel pomeriggio in cui sarebbe stata indetta la manifestazione regionale di quei siciliani che avrebbero chiesto a Totò Vasa-Vasa di andarsene a casa e rimanerci. La notizia spiazza un pò, quasi a pensare "ma proprio oggi si doveva dimettere?" ma regala ai siciliani, quelli veri, liberi, pensanti e un po' giustizialisti, quel sorriso da paresi facciale che li accompagnerà tutto il giorno. Ma a questo punto: si va o no in piazza? Qualcuno rimane a casa, ma molti, davvero molti, si ritrovano all'appuntamento prestabilito: h 16, piazza Politeama. La piazza del teatro Politeama e piazza Castelnuovo è invasa dalla gente. A terra degli striscioni ritoccati con correzioni che vedevano un "dimettitti" in "dimesso" e intorno centinaia di persone che solari, commentavano, ridevano felici della partecipazione popolare e che mangiavano cannoli, come qualcuno qualche giorno prima aveva fatto. Ed è in queste occasioni che noti che i siciliani, son si italiani, ma si differenziano dal resto della nazione. Quella manifestazione non era una festa per le dimissioni, era un urlo corale, un NO GRAZIE all'ennesima buffonata a cui ci volevano sottoporre. Certo, qualcuno trova anche un lato positivo a quelle dimissioni e le vede come un gran gesto da apprezzare; certo è che quei siciliani scesi in piazza non la pensano così. Un fiume di gente che da piazza Poiteama ha invaso le vie del centro fino a Palazzo d'Orleans, sede della Regione. E' bello vedere che sono ancora tante le persone che si indignano per le ingiustizie a cui si è sottoposti e hanno il coraggio di dirlo, di urlarlo; è bello vedere che in quelle strade erano riversate genti diverse, che magari in nessun'altra occasioni avrebbe condiviso qualcosa. Gente comune, cittadini indignati, associazioni e non, schieramenti politici; quel sabato in piazza son scesi tutti. Abbiamo voglia e bisogno di cambiamento, la Sicilia non può ancora vivere nell'ombra come ha fatto fino ad ora, siamo stanchi di rimanere indietro di 20 anni dal resto dell'Italia perchè qualcuno mette i propri interessi prima degli interessi del popolo che rappresenta. Che quel pomeriggio sia l'inizio di qualcosa di diverso.