La città delle donne

I POOH


       Giorni fa Enza.1956 ha pubblicato un post dedicato ai Pooh ,di cui aveva partecipato al concerto.Io pur non essendo una grande fan del gruppo (preferisco i Nomadi e New Trools) devo ammettere che hanno delle canzoni che mi piacciono.Due in particolare:L’ultima notte di cacciaUomini soliCosì ho deciso di fare un gemellaggio con Enza (se ci riesco). Batte il suo tempo sempre esatto il forte tamburo del petto cuore di guerra sempre attento cuore di quercia nel vento. Luna di maggio brucia il legno per una donna ed un sogno biondi capelli stretti fianchi per una donna dei bianchi. Occhi di donnola, bocca di fragola pelle di nuvola, freccia che penetra. Luna di maggio gialla falce grido d'amore dell'alce. Ombre di carri nella sera fuochi di gente straniera. Fiamme che ballano, occhi di cenere resta invisibile, l'attimo giusto verrà. Lei ha detto che verrà e lingua di serpente lei non ha, nei suo corpo tiepido la sete del tuo sesso scioglierà per altre notti ancora il frutto si aprirà il lupo di frontiera nutrirà. Stan giocando gli uomini, la bocca all'acquavite e gli occhi a lei si sentono invincibili non sanno che li guardi e che ci sei. La luna le sue spalle d'argento vestirà l'amante del ribelle lei sarà. Notte di corsa senza fiato notte di volpe in agguato batte coraggio nella pelle fra l'agrifoglio e le stelle porta la donna tua dentro la terra tua dentro la gente tua dentro la storia tua. Fuochi nel campo tutti spenti mordi l'attesa tra i denti vengono passi sul sentiero mordi tra i denti il respiro. Quella è la donna tua quella è la forza tua gli uomini pallidi non la vedranno mai più. Lei ha detto che verrà e lingua di serpente lei non ha sul tuo corpo d'albero la seta del suo sesso scioglierà. L'aurora le sue spalle di rosso vestirà l'amante del ribelle lei sarà. Ultima luna del tuo viaggio cuore di puma selvaggio vengono passi sul sentiero un lampo di luce uno sparo. Occhi di donnola, bocca di fragola, pelle di nuvola, freddo che penetra. Batte il suo tempo strano e stretto il forte tamburo del petto cielo pesante come roccia l'ultima notte di caccia luna che scivola dietro una nuvola fiato di polvere senza capire perché.  UOMINI SOLILi incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare, col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore, perduti nel corriere della sera, nel va e vieni di una cameriera, ma perché ogni giorno viene sera? A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli, perché ha paura del sesso o per la smania di successo. Per scrivere il romanzo che ha di dentro, perché la vita l'ha già messo al muro, o perché in un mondo falso è un uomo vero. Dio delle città e dell'immensità, se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare questa vita, e magari un po' cambiarla, prima che ci cambi lei. Vediamo se si può, farci amare come siamo, senza violentarci più, con nevrosi e gelosie. Perché questa vita stende, e chi è steso o dorme o muore, oppure fa l'amore. Ci sono uomini soli per la sete d'avventura, perché han studiato da prete o per vent'anni di galera, per madri che non li hanno mai svezzati, per donne che li han rivoltati e persi, o solo perché sono dei diversi. Dio delle città e dell'immensità, se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare queste donne e cambiare un po' per loro, e cambiare un po' per noi. Ma Dio delle città e dell'immensità, magari tu ci sei e problemi non ne hai. Ma quaggiù non siamo in cielo, e se un uomo perde il filo, è soltanto un uomo solo.