La città delle donne

IL SILENZIO DELL'ONDA


 A dirla in modo chiaro sono molti i generi letterari che non mi piacciono:thriller, gialli,romanzi rosa.Per i gialli faccio un’eccezione  Carlo Lucarelli nella narrazione dei suoi gialli che appartengono alla storia,per i thriller nuova scoperta Carofiglio che attinge dalla sua esperienza di magistrato.Io e mia sorella ci scambiamo i libri ed è lei che mi propone nuovi generi che io mai e poi mai acquisterei in libreria.Carofiglio mi aveva incuriosito leggendo i suoi scritti su MYSELF rivista per cui lavora mia figlia.                                          
Trama del romanzo:Roberto Marìas è un uomo spezzato dal passato,dai ricordi di un padre perso troppo presto e da quelli di una vita pericolosa,trascorsa come agente sotto copertura.Di professione fantasma,ha imparato a ingannare,a tradire,a sparire senza lasciare traccia.Quando incontra Emma e suo figlio Giacomo,le loro solitudini iniziano a parlarsi e qualcosa impercettibilmente cambia.Una narrazione serrata e struggente sui padri e figli,i vuoti dell’anima e la fragilità degli uomini.Gianrico Carofiglio,magistrato dal 1986 - Senatore della Repubblica in area PD“Il giorno dopo arrivò in leggero ritardo,appena in tempo per incrociare la ragazzina che usciva da scuola e si affrettava in direzione della fermata.Roberto a quel punto conosceva la destinazione e dunque si tenne più lontano in modo da avere una visione più ampia e-pensò-anche per evitare che qualcuno si accorgesse di lui,un uomo di mezza età dall’aspetto poco rassicurante,che seguiva una ragazzina di scuola media.Il flusso dei ragazzini e degli adulti era il medesimo dei due giorni precedenti.A Roberto però parve di notare,nel movimento regolare delle persone,una discontinuità,un elemento fuori ritmo.L’istinto dello sbirro va alla ricerca della nota dissonante e vede quello che agli altri sfugge:i piccoli oggetti mancanti o fuori posto,le posture leggermente scomposte,i gesti forzati,i lievi affanni,i rossori,gli sguardi che sfuggono o che indugiano troppo.Chi è in un posto e non dovrebbe esserci;chi va piano e dovrebbe andare veloce e chi va veloce e invece dovrebbe andare piano;chi si guarda attorno e chi sembra non guardare nulla;la loquacità eccessiva o il mutismo.Le regolarità alterate.Si concentra sui dettagli inusuali  invece di farsi distrarre dall’apparente normalità del quadro d’insieme.Per certi aspetti il bravo sbirro è come il bravo medico.In un caso come nell’altro è una questione di occhio,di particolari invisibili agli altri.” Giudizio: Avvincente.Sito dello scrittoreHo letto 2 brani,buon ascolto