Grazie a
Narciso_Ale ho la scusa per parlare di Miti,la mia fissazione
L’etimologia (narké,da cui deriva anche narcosi)aiuta a capire il rapporto di questo fiore con i culti infernali e con le cerimonie d’iniziazione celebrate secondo il culto di
Demetra a Eleusi.Sulle tombe si piantano narcisi.Essi rappresentano lo stordimento della morte,di una morte che forse è solo un sonno.Persefone viene rapita da Ade (suo zio) e Ade ricorre all’inganno.“ed anche il narciso che per inganno la Terra fece crescere come una corolla,secondo i disegni di Zeus (padre / zio)per compiacere Colui (Ade) che riceve molti ospiti.Il fiore brillava di uno splendore meraviglioso e colpì di stupore tutti quelli che lo videro,Dei immortali e uomini mortali...........Stupita la bambina distese assieme le braccia per prendere il bel giuoco,ma la terra dei vasti cammini si aprì nella pianura nisia e ne sorse con i suoi cavalli immortali il signore di tanti ospiti,il Cronide invocato sotto tanti nomi.Egli la prese e malgrado la sua resistenza la trascinò in lacrime sul suo carro d’oro”.
Lo so che letto così,il mito spinge a fare gli scongiuri
,in realtà racconta del rapporto tra una madre,Demetra, e una figlia,Persefone.Persefone nella prima fase è Kore (la bambina strappata alla madre)poi è Persefone sposa di Ade,signora degli inferi.In Asia il Narciso è simbolo di felicità e si usa per esprimere l’augurio di Buon Anno.Per i poeti arabi,il narciso rappresenta,per il gambo dritto.l’uomo in piedi,il servitore assiduo,il devoto che vuole consacrarsi al servizio di Dio.I filosofi e i poeti preferiscono il mito di Narciso,un mito di solito interpretato in modo semplicistico.l’acqua serve da specchio (altra simbologia),uno specchio aperto tuttavia sulle profondità dell’IO.“ Gli specchi di vetro,nella viva luce della stanza,danno un’immagine troppo stabile,diventeranno vivi e naturali quando si potranno paragonare all’acqua viva e naturale,quando l’immaginazione rinaturalizzata parteciperà agli spettacoli della sorgente e del fiume”
Gaston Bachelard Appunti da : “Dizionario dei simboli” di J. Chevalier e A. Gheerbrant