Per ricordare il 25 aprile ho scelto un film e una canzone.il film è”
L’uomo che verrà”,il regista Giorgio Diritti.Classe 1959,bolognese di nascita,ha lavorato con Pupi Avati,Fellini e Olmi.
La protagonista è Martina che dalla morte del fratellino ha smesso di parlare, però osserva il mondo che la circonda e riflette.Il film si svolge sull’Appennino Emiliano nell’inverno 1943/44.E’ un film senza eroi né eroismi,senza una netta divisione tra buoni e cattivi.Attraverso lo sguardo di Martina,che attende con ansia il nuovo fratellino,si dipana la tragedia di Marzabotto,anche se tutto è sfumato dal punto di vista storico (realmente esistiti Lupo,partigiano della Brigata Stella Rossa,Don Ubaldo Marchioni e Don Fornasini).Gli attori sono sconosciuti (“metodo” Olmi) solo Maya Sansa (la mamma di Martina) e Alba Rohrwacher (zia di Martina) sono attrici note.Tutto si svolge in una grande famiglia contadina.I dialoghi,in dialetto emiliano con sottotitoli,la colonna sonora è suggestiva e particolarissima.Martina sopravviverà alla strage insieme al fratellino di cui si prenderà cura.Ritroverà la voce per cantare una dolce ninna nanna la stessa che le cantava la nonna.Questo film,mi ha ricordato “
L’albero degli zoccoli” capolavoro di Olmi dove i
dialoghi in bergamasco erano sottotitolati in italiano.Anche qui una storia contadina nella sua semplicità e durezza.Chi desidera vedere questo film basterà che si sintonizzi su Rai 5 domenica 28 aprile alle 23,20.La Canzone è “
La storia siamo noi” di De Gregori Filastrocca Ninòn cunchetaila mama la vin da mesa,coi suoi titini pinida der ai su putini.I putirni i fan la caca,e la mama la i sculaza.Papa al gh’ da al bumbòn,e la nona la cus i cuncòn,Per NON dimenticare