La città delle donne

COLORI - Seraphine


                       
Yolande Moreau ,a sinistra,60 anni (con un paio di guanti bellissimi)interpreta Seraphine,Adélaïde Leroux coprotagonista,a destra.
  Ho sempre detto:i film francesi raramente mi piacciono,ma ultimamente ne ho visti molti e tutti interessanti.Parlando di colori ho scelto “Seraphine”di Martin Provost con una bravissima Yolande Moreau.E’ il ritratto di una pittrice realmente esistita (Seraphine De Senlis ),ragazzona di campagna con un intenso rapporto con la natura.Cresciuta in un convento,Sraphine lavora come lavandaia e donna delle pulizie e nelle notti insonni prepara con materiali naturali (sangue ,pigmenti ricavati da erbe) i colori che utilizza per creare i suoi quadri tutti ispirati dall’osservazione della natura.Ha una tecnica primitiva ( Naif) dove il colore è l’elemento principale.Il caso vuole che la sua vita incrocia quella di un celebre critico d'arte tedesco Wilhelm Uhde,mecenate e collezionista.Il film si svolge in un arco temporale: 1910/1930.Lei fragile psichicamente (ricordate Ligabue??)alla fine soccomberà alla malattia mentale.Questi artisti che io definisco “senza pelle” , devono la loro genialità ai loro problemi mentali.Questo film mi ha ricordato un’altra bellissima storia :”Un angelo alla mia tavola ”film diretto dalla regista Jane Campion (Lezioni di piano) tratto dalla  biografia della scrittrice neozelandese Janet Frame dichiarata schizofrenica e internata in manicomio.Alda Merini un’altra "senza pelle",che soffriva di sindrome bipolare e grazie al dolore e alla sofferenza scriveva poesie bellissime. Seraphine trailer