Il film l’ho visto appena uscito nelle sale,ma non ho voluto scrivere le mie impressioni perché mi aveva lasciata perplessa.Titolo:”La grande bellezza” di Sorrentino (Il divo ).Servillo bravissimo come sempre,la trama (se di trama si può parlare)mi ha ricordato Fellini,ma un Fellini del III millennio,che osserva in modo impietoso la varia umanità di pseudo intellettuali che vagano tra un salotto e una festa,piccole e squallide figurine in una Roma bellissima.Mi ero ripromessa di rivedere “La dolce vita” (1960). Considerando che Fellini non mi è mai piaciuto ,ho preferito soprassedere e utilizzare i ricordi d’annata (1968).Anche in Fellini una Roma notturna e una “fauna” umana che rincorre il divertimento e che annega nel vuoto morale.Roma è uno scrigno prezioso,stratificazione di cultura e bellezza,lo stesso splendore che ho visto nella Milano di “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino. A Milano il rigore soffocante di una città imprigionata nelle regole di una “razza padrona calvinista” (ma Milano forse era così,dopo Craxi è altro!).In Sorrentino una Roma surreale,senza macchine,senza rumore,ferma nei secoli,un luogo dove errano le anime in pena...... un’umanità sbandata,sola,smarrita (per cui non provo alcuna pietà)Vorrei fare due paragoni : Fellini - la sfilata degli abiti per il clero
LA GRANDE BELLEZZA
Il film l’ho visto appena uscito nelle sale,ma non ho voluto scrivere le mie impressioni perché mi aveva lasciata perplessa.Titolo:”La grande bellezza” di Sorrentino (Il divo ).Servillo bravissimo come sempre,la trama (se di trama si può parlare)mi ha ricordato Fellini,ma un Fellini del III millennio,che osserva in modo impietoso la varia umanità di pseudo intellettuali che vagano tra un salotto e una festa,piccole e squallide figurine in una Roma bellissima.Mi ero ripromessa di rivedere “La dolce vita” (1960). Considerando che Fellini non mi è mai piaciuto ,ho preferito soprassedere e utilizzare i ricordi d’annata (1968).Anche in Fellini una Roma notturna e una “fauna” umana che rincorre il divertimento e che annega nel vuoto morale.Roma è uno scrigno prezioso,stratificazione di cultura e bellezza,lo stesso splendore che ho visto nella Milano di “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino. A Milano il rigore soffocante di una città imprigionata nelle regole di una “razza padrona calvinista” (ma Milano forse era così,dopo Craxi è altro!).In Sorrentino una Roma surreale,senza macchine,senza rumore,ferma nei secoli,un luogo dove errano le anime in pena...... un’umanità sbandata,sola,smarrita (per cui non provo alcuna pietà)Vorrei fare due paragoni : Fellini - la sfilata degli abiti per il clero