La città delle donne

ULISSE


                                 
“Definire Ulisse «brutto,sporco e cattivo» è probabilmente un’esagerazione,ma che fosse il più bugiardo di tutti gli Achei che combatterono a Troia non ci sono dubbi.Lo vediamo fingersi pazzo perché non aveva nessuna voglia di andare a farsi ammazzare per le corna di Menelao.Era anche cinico e spregiudicato,parlantina sciolta da imbonitore.Volendo concludere,chi era Ulisse? Un eroe o un imbroglione?A detta di Alberto Savino non poteva essere un eroe,se non altro perché non possedeva il requisito fondamentale dell’eroismo e cioè l’incoscienza........Certo è che in Grecia,quando c’era da fare un lavoro poco pulito,chiamavano Ulisse” In ogni uomo (inteso come sesso maschile)c’è una scheggia di questa figura che ha ispirato l’Odissea.Sono andata a ripescare il finale (XXV canto) che Luciano De Crescenzo ha voluto scrivere per concludere il suo libro “Nessuno,l’Odissea raccontata ai lettori d’oggi”(da cui ho tratto tutti i virgolettati).Nell’Odissea il XXV canto non esiste.............. ma De Crescenzo lo immagina così.In tutte le donne c’è una “scheggia”di Penelope?Forse un tempo,oggi dubito.Personalmente preferisco identificarmi in Atena.Lei regista di tutta l’Odissea e protettrice di Ulisse.La dea dagli occhi azzurri,che tra tutte le doti umane preferiva l’intelligenza e che sinceramente non capisco perché si sia incaponita nel voler proteggere un si fatto paraculo.
             
 Se volete ascoltare il XXV Canto scritto da De Crescenzo cliccate QUI