La città delle donne

UN VECCHIO POST


 Come ho accennato più volte,io i post li scrivo su quaderni,nei momenti più impensati.Ho urgenza di scrivere il mio pensiero,la mia indignazione.I miei quaderni si accumulano,spesso non ho il tempo materiale per trascriverli sul computer e poi trasferirli nel mio blog.Ogni tanto,alla ricerca di un appunto,li sfoglio e ritrovo scritti di anni precedenti.Il post doveva intitolarsi “Cose da pazzi” e aveva come tema Pompei.Trascrivo il post,la data dello scritto è settembre 2013,la riflessione è attualissima.Vuoi vedere Pompei?Vai al British Museum !
Oggi ( 29 settembre 2013) chiude con un ricavo di 7 milioni di sterline (quanti €?) 500 mila visitatori,la mostra che con il titolo: “Life and Death in Pompei and Herculanum” ha aperto i battenti in marzo.A Pompei,il collasso del sito è una vergogna nazionale dell’incuria e del malaffare,ma a Londra la nostra incapacità si trasforma in oro.Alla fine questa mostra sarà probabilmente la terza mostra per successo nella storia del British Museum ed è stata realizzata con tutta “roba”nostra proveniente dai magazzini di Pompei ed Ercolano e dal Museo archeologico di Napoli,dove è custodito il tesoro della delle città sepolte dal Vesuvio:affreschi,mosaici,suppellettili,gioielli ecc.Un tesoro sconosciuto ai più perché a Napoli ci arrivano al massimo 300 mila persone.Parte dei reperti esposti non sono mai stati visti neppure in Italia.Le carenze del Museo archeologico di Napoli sono sempre le solite:formazione,personale.Metà delle sale sono chiuse,in estate buona parte dello staff è in ferie.
Andrebbero realizzati con comune e regione dei progetti turistici (De Magistris se ci sei batti un colpo).Qui lo Stato rappresentato dalla Sovrintendenza speciale (????),non ha un progetto,altra musica a Londra dove imprenditorialità è la parola d’ordine.La miniera d’oro per la capitale inglese?Oggettistica ispirata a immagini dei reperti,DVD,libri.Una trovata intelligente,gli oggetti che vengono venduti tra i 130/150 sterline (ad esempio una scatola per i gioielli in legno) sono stati intarsiati a mano da un artigiano di Sorrento.In molti storcono il naso perché pensano che rincorrere il profitto per ovviare alle carenze di fondi pubblici,tradisce l’essenza e lo scopo di un museo.Bene!!! Allora accontentiamoci di essere la terra della pizza ,del mandolino e di Pulcinella,con venditori cinesi che per pochi € vendono paccottiglia Made in China,oppure improbabili centurioni che davanti al colosseo chiedono 50€ (in nero)per una foto ricordo.