La città delle donne

SELMA


Se mi chiedete dove mi trovavo quando hanno ucciso Martin Luther King (4-aprile-1968),ve lo posso dire con certezza:a Zoverallo di Verbania con la mia prof d’italiano,suor Rosildea e una decina di compagne di classe.La notizia è arrivata via radio (niente televisione).Una cosa però non sapevo (l’ho scoperta guardando il film)M.L.K era stato insignito del Premio Nobel per la pace.Altri film hanno raccontato il suo percorso politico e la sua scelta gandhiana.Quando un uomo diventa un mito si perde inevitabilmente la sua dimensione umana.Il film “Selma:la strada della libertà”ha la capacità di renderci la dimensione umana di M.L.K.1965 la marcia da Selma a Montgomery in Alabama.Il Voting Rights act firmato da lyndon B.Johnson proibisce ogni forma di discriminazione razziale.La sfida al razzismo e al segregazionismo della piccola città di Selma è storia.In questo film si intrecciano la storia e le vicende private del leader nero.Un uomo con le sue fragilità,le sue paure,un uomo che sa tener testa al Presidente degli Stati Uniti e che sa sfidare il governatore George Wallace.La Storia ci “consegna” un M.L.K. sicuro,leader indiscusso,non è così!Nella marcia del 7 marzo 1965 M.L.K. non guida il corteo e assiste impotente alle violenze su uomini e donne trasmesse dalla televisione.Nel corteo dell’11 marzo una folla di uomini e donne neri e bianchi,di religioni diverse,in testa al corteo M.L.K.La scelta del leader di NON attraversare il ponte,di inginocchiarsi e pregare è vista da milioni di americani.King sceglie di fermarsi per non esporre uomini e donne alla carica della polizia.Il 22 marzo la marcia ripartirà e sarà la vittoria della non violenza. Grazie alla sceneggiatura di Paul Webb e alla regia di Ava Marie DuVernay,il leader nero è finalmente un uomo non un mito.                                                                                           Nina Simone Why (The King of Love Is Dead)                                         INTERNAZIONALE