La città delle donne

25 NOVEMBRE


                                  Sabato abbiamo allestito un banchetto e abbiamo invitato i nostri concittadini di sesso maschile a posare per una foto e un video per testimoniare : NO alla violenza sulle donne.Eravamo organizzatissime: chi fermava i passanti,chi filmava (Ilaria ed io),chi chiedeva la liberatoria,chi in tempo reale caricava le foto su Fb.Alla fine Ilaria ha realizzato un filmato che questa sera abbiamo presentato al centro culturale di Cascina Vione.Lavoro di squadra!Trovo questi uomini BELLISSIMI !!!!!
Fabio Necchio ha scritto sulla nostra pagina Fb:"È violenza quando la definite, con orgoglio e ghigno ignorante, «cagna», svilendo la sua dignità.È violenza quando di lei vedete solo un paio di tette, cosce, e un culo, e non tanto per il piacere reciproco, quanto per la vostra malata fame di possesso.È violenza quando per lei immaginate solo un ruolo di brava casalinga, di mogliettina fedele e passiva, di mamma amorevole e premurosa, dimenticandovi di lei e dei suoi diritti come donna, come una persona. Anche a non essere tutto ciò. Anche ad esserne il contrario.È violenza quando educate vostro figlio ad essere duro e prepotente, e vostra figlia ad essere debole e passiva.È violenza quando ad uno stupro reagite dicendole «beh... anche tu potevi evitare di vestirti in maniera provocante... te la sei cercata».È violenza quando minimizzate la violenza, umiliando ancor di più le vittime.È violenza non solo lo stupro, un braccio rotto, uno schiaffo. Spesso basta la lingua.È violenza, seppur non manifesti lividi, anche considerarla una specie protetta, non in grado di difendersi e ragionare con i propri mezzi.È ipocrisia se certe cose ve le ricordate solo oggi.Non ha età, religione, etnìa, nazionalità, anche sesso (sì, esistono anche donne più maschiliste degli uomini); non risponde a logiche politiche né stagna in un particolare ceto sociale. Si ciba dell'ignoranza e si manifesta con la prepotenza e l'arroganza: la violenza ci riguarda, tutti.Uno dei modi per vincere la violenza - e quella sessista e misogina è sorella di quella omotransfobica: si nutrono dallo stesso seme maschilista - è finirla di colpevolizzare le vittime, accusandole di debolezza e assolvendo i carnefici: i veri deboli sono loro. Troppo fragili per ammettere di essere piccoli, troppo vigliacchi per fare i conti con la propria coscienza." Rovescio&Dritto