La città delle donne

LA PAZZA GIOIA


                                                                                    "Il grande cocomero"Si sa noi donne siamo delle rocce,sappiamo adattarci con facilità ma abbiamo un tallone d’Achille, spesso scegliamo uomini sbagliati.Siamo pronte a fare scelte non facili e a buttarci le brutte esperienze alle spalle,purtroppo alcune di noi pagano con la vita la voglia di ricominciare.Altre donne scelgono uomini sbagliati e il dolore lascia profonde ferite nell’anima,ferite che le rendono fragili,tanto da uscire “di testa”.Ieri sera sono andata a vedere l’ultimo film di Virzì:”La pazza gioia”.Una strepitosa Micaela Ramazzotti e una Valeria Bruni Tedeschi che finalmente non è monocorde.Il soggetto è scritto a 4 mani con Francesca Archibugi.Anni fa dell’Archibugi avevo visto un film bellissimo :”Il grande cocomero” ispirato all’esperienza di un neuropsichiatra infantile,Marco Lombardo Radice.                                                                        "La pazza gioia"  Torniamo al film di Virzì.Donatella una ragazza di periferia,un corpo devastato da cicatrici (tentati suicidi) e la pelle scritta  di tatuaggi. Odio per la madre e adorazione per un padre vigliacco e inesistente.Beatrice,ex moglie di un avvocato del presidente (Berlusconi),colta,viziata,con un pessimo rapporto con la madre adottiva.Tutte due rinchiuse a Villa Biondi centro per malattie mentali ispirato alle teorie di Basaglia (a ricordarcelo c’è il cavallo di cartapesta).È una storia di amori sbagliati di legami familiari avvelenati dove due donne come due naufraghe si aggrappano l’una all’altra in cerca della salvezza e cercano dentro di loro quella forza che solo le donne hanno.Non so chi ha fatto il paragone con Thelma & Louise,nulla di più falso.Se proprio vogliamo fare un paragone io propendo per il film di Milos Forman con un indimenticabile Jack Nicholson: “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.                                                                      "Qualcuno volò sul nido del cuculo"Nel film di Virzì bellissima la scena conclusiva del bagno, felice, in mare.In acqua tutto ha inizio in tragedia, nell’acqua tutto si cura e finisce.